Il buono del rimorso

La vita può essere capita solo all’indietro, ma va vissuta in avanti.
Guardando al passato tutti noi possiamo trovare motivi per provare rimorso. Scelte fatte che ad oggi vorremmo non aver compiuto e che riteniamo ancora adesso causa di una deviazione irreparabile del nostro percorso di vita.
A volte sentiamo dire di quanto pensare a quello che non si può cambiare del passato sia una perdita di tempo, ma con questo dovremmo convenire solo in parte.
Per definizione il rimorso è retrospettivo, sia che si tratti di un acquisto avventato o della scelta di abbandonare l’università 20 anni prima e di solito è accompagnato dalla sensazione del “se solo avessi scelto diversamente, oggi la mia vita sarebbe migliore in qualche modo”.
Ed è da questo presupposto irrazionale, quello di credere che effettivamente avremmo potuto compiere una scelta diversa, una più “illuminata”, che finiamo fuori strada.
Considerando ciò che sapete di voi oggi e quello che ricordate di essere stati ieri, avreste davvero potuto agire diversamente?
Il rimorso può essere accompagnato da rabbia, tristezza e vergogna, per dirne alcune, e in certe persone può trasformarsi in un fardello troppo impegnativo da portarsi dietro.
Come si può gestire il rimorso?
Per quanto si possa aver sbagliato in passato, questi errori hanno bisogno di essere inseriti in una cornice più ampia, quella del passato, fatta di tante piccole cose e non solo della nostra mancanza di “saggezza”.
“Chi sono oggi e chi ero allora?”
Molto probabilmente, potrete riconoscere in quelle scelte qualcosa che ha fatto parte di voi e del modo in cui il mondo appariva ai vostri occhi in quel momento.
Il rimorso ci serve, dunque, ma non per giudicarci ancora e ancora per qualcosa che ormai non possiamo cambiare, ma per imparare da quello che oggi riteniamo non più adatto a noi, che non ci corrisponde più o che non lo ha mai fatto.
Ogni fase di vita porta con sé dei cambiamenti e credere di poter essere ad un certo punto un “prodotto finito” è una mera illusione. Per questo, le scelte di un tempo possono non rispecchiarci più oggi, perché siamo cresciuti, cambiati, abbiamo nuove esigenze e magari perché abbiamo soddisfatto le vecchie e stiamo andando avanti.
Potremmo aver improntato la nostra vita sul lavoro e oggi trovarci a desiderare una famiglia, come potrebbe essere il contrario. La verità è che, potenzialmente, finché ci giudicheremo senza capirci, saremo sempre scontenti a prescindere dalle scelte che compiamo di per sé.
E allora, che cosa fare?
Dobbiamo darci la possibilità di capire. Capire che cosa ha caratterizzato le nostre esperienze e che cosa ci ha spinto in una decisione e non in un’altra.
Divenire capaci di rivolgerci un po’ di compassione e anche apprezzare quelli che oggi possono sembrarci errori di ragionamento che ci hanno condotto dove ora non avremmo voluto, può aiutarci a fare una cosa che forse non abbiamo mai considerato.
Perdonarci.
Solo così ci metteremo in condizione di imparare davvero dalle nostre esperienze e motivarci al meglio per evitare di ripetere gli stessi errori.
Quindi, per esempio, potreste aver agito impulsivamente nel passato perché ancora non vi rendevate conto di non saper gestire adeguatamente i vostri impulsi. Potrebbe essere questo ancora un problema? Se sì, come potreste fare per imparare a ponderare di più le vostre scelte?
O ancora, è stata la paura a spingervi nelle vostre scelte passate che, non piacendovi già allora, adesso vi stanno sempre più strette? Se sì, quali paure vi hanno dominato? E se vi dominano ancora oggi, come affrontarle?
Imparare dalle nostre esperienze è tutto ciò che ci serve per vivere e il rimorso ci invita a fare proprio questo. Conoscere la nostra storia e noi stessi è la miglior medicina per un rimorso che opprime e per imparare a fare scelte in linea con i nostri valori, a prescindere dalla possibilità di sbagliare –che è sempre presente.
Per questo, non vi auguro di non provare più rimorso –che sarebbe irrealistico-, ma di sentirvi liberi di compiere errori sempre nuovi; Riproporre sempre gli stessi, addormenta lo spirito.
E voi, che cosa ne pensate? Che cosa potreste imparare dal vostro rimorso?
Se volete, fatemelo sapere nei commenti e se vi è piaciuto l’articolo, condividetelo!
0 commenti