La prima di tutte le passioni

Quel che devi ai tuoi genitori

Io continuo a stupirmi. È la sola cosa che mi renda la vita degna di essere vissuta.

Oscar Wilde

Da piccoli il mondo è un luogo magico, pieno di mistero, che si svela ai nostri occhi man mano che cresciamo.

La nostra curiosità è insaziabile; ci chiediamo il perché di tutto e non facciamo altro che meravigliarci ogni volta che arriva una nuova scoperta, dalla quale diventa possibile imparare su di noi e sul mondo.

Infatti, il nostro cervello reagisce alla sorpresa -una delle sei emozioni primarie- aggiungendo informazioni al suo bagaglio e creando nuovi percorsi neurali che ci danno accesso a nuove prospettive, idee e opportunità.

Crescendo, però, impariamo ad assuefarci all’abitudine e non ci poniamo più così tante domande, credendo che, diventare adulti porti a una sorta di compimento di ciò che dovremmo essere e sapere.

Ci viene insegnato a studiare per coltivare la carriera, per accumulare titoli, per sentirci competenti come altri e ci dimentichiamo della semplice importanza di conoscere e di sperimentare.

Così, senza curiosità, il mondo si tinge di bianco e nero e si ferma per chi ormai dà tutto per scontato.

 

“Non c’è nulla che mi possa sorprendere ormai!”

“Sono fatto così.”

“So già come andrà.”

“Le persone sono tutte uguali.”

 

Ammettere con noi stessi di non sapere nulla di noi e del mondo fa paura perché ci priva di molte sicurezze. Ma, dove prima c’erano certezze, può restare spazio per il cambiamento, per la meraviglia, lo stupore e la sorpresa; anche solo per l’idea che tutto sia ancora da scoprire e che lo straordinario possa essere ovunque posiamo gli occhi, se sapremo guardare con attenzione.

Per questo ci vuole il coraggio di saper lasciare sempre una pagina vuota qua e là nelle nostre menti, dove poter aggiungere e correggere ciò che prima ci sembrava così definito e che poi scopriamo non esserlo più.

Quando perdiamo la capacità di meravigliarci, chiudiamo in trappola il bambino che è in noi e perdiamo interesse per la vita stessa.

L’abitudine ci fa provare conforto e la novità, invece, fa paura, ma è solo con la seconda che possiamo mettere da parte vecchi modi di fare esperienza di noi e degli altri, per capire ciò che possiamo cambiare e rinnovandolo ogni volta che serve.

La capacità di meravigliarsi ci tira fuori da noi stessi e ci riconnette con qualcosa di molto più grande di noi. È un ritorno a casa che ci restituisce al mondo dal quale veniamo e che rischiavamo di perdere. Neel Burton

Così, la capacità di stupirsi si dimostra una forma di elasticità mentale che non può venire meno in funzione di una nostra crescita continua, di un cambiamento o di una trasformazione, che inevitabilmente prima o poi avremo bisogno di sperimentare.

Quando non sappiamo più meravigliarci, tagliamo tutti i ponti con l’ignoto per rifugiarci in porti più sicuri, ma che con il passare del tempo diventano sempre più incapaci di contenerci e di darci felicità. 

Ecco a voi qualche spunto di riflessione:

 
  • Ricominciate a osservare il mondo con gli occhi di un bambino. Interessatevi dei particolari, ma allo stesso tempo, cercate la complessità. Non tutto è come sembra, anzi, è più ragionevole credere l’opposto.

 
  • Fate cose nuove. Avrete tanti motivi per non andare a vedere una mostra o per dedicarvi a un nuovo hobby, ma la verità è che molti di essi sono solo scuse per evitare la novità. Potete sempre provare e vedere che cosa succede.

 
  • Qualcosa di meraviglioso può essere proprio davanti a voi in questo momento, dovete solo aprire gli occhi per vederlo. State di più nella natura, ammirate gli alberi secolari, gli esseri che vi abitano, perdete lo sguardo nel cielo stellato e sentitevi parte di esso.

 
  • Imparate a conoscervi. Date per scontato i vostri gusti, le vostre preferenze, le vostre scelte future. Riconoscete di non sapere molto di voi e siate curiosi di indagare a fondo.

 

Ricordatevi che non si finisce mai di imparare, dunque possiamo rispolverare la nostra curiosità e ricominciare ad appassionarci per la vita e di quanto non finirà mai di stupirci.

E voi? Che cosa ne pensate? Dov’è finita la vostra meraviglia?

Se volete, fatemelo sapere nei commenti e se vi è piaciuto l’articolo, condividetelo!

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