Natale e solitudine

Quel che devi ai tuoi genitori

Pensiamo che essere adulti significhi essere indipendenti e non aver bisogno di nessuno. Ecco perché stiamo tutti morendo di solitudine.

Leo Buscaglia

Provare solitudine è davvero comune durante le feste. Genitori con nidi ormai vuoti, anziani e persone in lutto –che sia per la perdita di una persona cara o per la fine di una relazione- possono essere particolarmente vulnerabili alla solitudine, secondo la psicoterapeuta Joyce Marter.

Le aspettative sono alte e i confronti inevitabili: “Molte persone sentono l’enorme pressione di dover essere felici e socialmente connesse” con la percezione che tutti stiano vivendo nella casa del Mulino Bianco, con famiglie perfette e ideali, tutti tranne loro.

Ciò può scatenare sentimenti d’isolamento. Però, la solitudine, secondo lo psicoterapeuta Ross Rosenberg, più che in risposta al contesto colpisce individui che portano con sé profonde cicatrici causate da esperienze passate e da traumi infantili.

Infatti, il senso di solitudine potrebbe essere l’esito di qualcosa che ha le sue radici in un’infanzia difficile e chi ne soffre tende ad avere un instabile senso di autostima, per cui i sentimenti provati vengono vissuti come una conferma della loro inadeguatezza.

La solitudine, secondo Rosenberg, può portare a circondarsi di persone tossiche e ad assumere abitudini nocive.

Ed ecco a voi alcuni spunti di Rosenberg e Marter per affrontare in maniera sana la vostra solitudine.

Cercate compagnia.

Il miglior modo di affrontare la solitudine è scavalcando il vostro istinto di isolarvi.

“La solitudine si nutre di sé stessa.”

Invece, partecipate a una delle occasioni di ritrovo che verranno durante queste vacanze, chiamate un vostro caro amico, uscite per un caffè e andate a comprare qualche regalo.

Quando siete in giro a godervi attività di vostro interesse, sarete meno concentrati sui pensieri negativi e potrete prendervi una pausa dalla controproducente spirale che la solitudine può scatenare.

Condividete ciò che provate.

Siate onesti con le persone di cui vi fidate e dite loro che vi sentite soli. Divulgare questi sentimenti è un atto che denota vulnerabilità e, allo stesso tempo, coraggio, che molte persone apprezzeranno e per il quale vorranno aiutare.

Chiedete ciò di cui avete bisogno.

Qualche volta trattiamo gli altri come chiaroveggenti che devono sapere quali sono i nostri desideri e ne rimaniamo delusi quando non è così. Comunicate chiaramente di che cosa avete bisogno; per esempio, potreste chiedere al vostro partner di darvi un abbraccio o alla vostra mamma di farvi il vostro dolce preferito.

Evitate i social media.

Le persone fanno paragoni tra ciò che hanno dentro e ciò che gli altri mostrano, sentendo che le loro vite impallidiscono al confronto. Eppure, non è niente più di una perfetta apparenza che viene spesso mostrata su Facebook, Twitter e Instagram.

Se vi sembra che navigare in questi siti vi faccia sentire peggio, limitatene l’uso in vacanza.

Abbracciate ciò che provate.

Le vostre emozioni sono normali risposte a tutto ciò che avete passato nella vita. Datevi il permesso di provarle e imparate a distinguere voi stessi da esse.

Cioè, immaginate di scollegarvi o di fare lo zoom indietro e di vedere le vostre emozioni da un punto di vista più oggettivo e neutrale.

Permettetevi di navigare la vostra solitudine, invece di rimanerne risucchiati.

Prendetevi cura di voi.

Concentratevi su voi stessi e trattatevi bene. Dormite abbastanza, impegnatevi in un’attività fisica di vostro gusto, fate bei respiri.

Inspirate ciò che vi serve –proprio come serenità, pace e forza- ed espirate ciò che non volete –come tristezza, dolore e solitudine- e cercate di farlo ogni giorno.

Nutrite aspettative realistiche.

Potreste sentirvi soli perchè avete aspettative non realistiche riguardo alle vacanze. Ad esempio, se vostra madre non è capace di mostrare empatia, non vi aspettate che lo faccia; magari è più brava a cucinare il vostro piatto preferito, mentre in vostra sorella potreste trovare quel supporto che cercate.

In altre parole, cercate in ognuno quel sostegno che è in grado di dare, evitando di aspettarvi che le cose vadano bene o male e accettando ciò che viene, quando viene.

Fate volontariato.

Rendervi utili e fare qualcosa per gli altri potrebbe davvero farvi sentire meglio. Cercate qualche iniziativa natalizia che faccia al caso vostro e provate per credere.

Cercate aiuto.

Quando sperimentate profonda solitudine, la terapia può aiutare. Lavorate con uno psicologo/psicoterapeuta per esplorare la vostra solitudine e sentirvi meglio.

Ricordatevi che c’è una solitudine che fa soffrire e una che ci è indispensabile per stare bene. Infatti, “solitudine” non riguarda esclusivamente lo stare male da soli, ma è soprattutto l’abilità di essere con sé stessi senza il rumore delle opinioni e delle aspettative altrui e l’opportunità per conoscersi meglio e per amarsi ad un livello più profondo.

Tuttavia, se state vivendo sentimenti di solitudine, allungate una mano e cercate il sostegno degli altri, che sia di qualcuno che amate, di uno psicologo o di entrambi.

 

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