Sei troppo timidə?
C’è una crepa in tutte le cose, ed è così che entra la luce.
Leonard Cohen
Vampate di calore in viso, difficoltà nel pronunciare una frase di senso compiuto, cuore a mille e paura di venir derisi per qualsiasi cosa diremo o faremo.
Sapete di che cosa sto parlando?
A tutti è capitato, anche solo una volta, di sentirsi in questo modo di fronte a una situazione vissuta come particolarmente angosciante:
A chi non piacerebbe essere sempre apprezzato dalle altre persone?
La timidezza non è necessariamente qualcosa di negativo, ma ciò dipenderà da quanto essa arriverà a limitare la nostra esistenza, impedendoci di vivere pienamente. In questo caso, diventa necessario capire che la timidezza è qualcosa sulla quale possiamo lavorare, per riuscire a fare ciò che desideriamo e a prenderci le nostre soddisfazioni quotidiane.
A volte, si risolve da sola, con il tempo e di solito resta confinata nell’ambito di alcune situazioni (come nel parlare in pubblico) o di alcune figure (come di fronte a un poliziotto che ci chiede la patente).
Quando però, la paura di esporsi e prendere decisioni, non ci permette di vivere la nostra vita per come la vorremmo, spingendoci a evitare delle situazioni per noi utili o piacevoli, dovremmo iniziare a porci alcune domande.
Chi è timido, passa la giornata a desiderare un rapporto con l’altro, senza sapere come instaurarlo; è spaventato all’idea di dire qualcosa di sciocco e di mostrare la sua goffaggine in qualche modo. Pensa che l’attenzione sia tutta su di sé e non riesce a pensare ad altro, se non alla situazione che lo intimidisce.
Si sente, dunque, costantemente osservato e giudicato dagli altri che, con cattiveria, restano in attesa di un suo sbaglio da ridicolizzare.
Purtroppo, è questa visione distorta e limitata dei rapporti, a far ritrovare il timido pentito ogni giorno; per non aver detto ciò che voleva dire e per non aver fatto ciò che voleva fare.
Sempre un passo indietro e sempre a rimuginare.
Perciò, da dove iniziare per migliorare questa situazione?
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Lavorate sulla vostra autostima. In particolare, iniziate a chiedervi quali sono le vostre qualità che una persona, parlando con voi, potrebbe apprezzare.
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Prendete carta e penna ed elencate tutto ciò che scatena la vostra timidezza. Ora scegliete una di queste cose e provatela! Dovete riprovare finché sentirete che non vi crea più problemi e passare a un’altra. Per esempio, se non riuscite a parlare con chi non conoscete, provate a chiedere indicazioni stradali a qualcuno o qualsiasi altra informazione casuale. Poi chiedetevi: E’ stato così terribile? E’ successo qualcosa di male?
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Trasformate i vostri comportamenti in risorsa. Preferite restare in silenzio per non fare brutte figure e per cercare di capire che cosa l’altro pensi di voi. Sapete questo che cosa significa? Che siete dei grandi ascoltatori, capaci di comprendere lo stato d’animo altrui. Perché, invece, non iniziare a usare questa capacità per connettersi con l’altra persona?
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Le altre persone non sono perfette. Distogliete l’attenzione da voi e da come potreste apparire agli altri e guardate le altre persone per quello che sono. Non sono giudici ma esseri umani, proprio come voi, pieni di vulnerabilità e alle prese con la vita. Magari alcuni hanno paura del giudizio tanto quando voi e cercano di nasconderlo tanto quanto voi.
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Se nessuno è perfetto, questo che cosa vi suggerisce? Qualsiasi cosa facciate che comporta quello che per voi è un rifiuto, prendetelo per quello che è. Tutti facciamo decine di errori ogni giorno, dai quali ci limitiamo a imparare e andare avanti. Certo, più facile a dirsi che a farsi, ma tenete a mente questo punto.
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Usate l’autoironia. Sapervi prendere in giro è una qualità davvero utile per una persona timida. Prendendovi un po’ in giro da soli, risolverete due questioni: Non avrete più il problema di dover nascondere la vostra goffaggine e farete ridere le persone, sciogliendo la tensione che vi attanaglia. In pratica, dal vostro punto di vista, può essere come portare alla luce un difetto prima che lo facciano gli altri, mostrando che, quindi, esso non vi turba per nulla.
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Cercate di anticipare le situazioni inevitabili. Ad esempio, c’è da esporre una presentazione all’università e prima o poi toccherà a voi? Molto meglio proporsi tra i primi. In questo modo, anche se doveste mostrare nervosismo, sarete comunque stati i coraggiosi che si sono proposti per primi (e già questo v’infonderà più coraggio) e poi vi sarete tolti il cerotto!
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Sorridete e camminate a testa alta. Avrete un’aria più amichevole e anche voi vi sentirete meglio. Se qualcuno non ricambia il sorriso, non è un vostro problema.
Ricordatevi che, migliorare la vostra situazione è possibile con costante impegno e positività, ma se sentite di non farcela, chiedete aiuto allo psicologo. Anche perché, quello che a volte chiamiamo erroneamente “timidezza”, può essere qualcosa di più difficile da affrontare da soli, come, ad esempio, la fobia sociale.
E a voi, in che modo la timidezza vi complica la vita?
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