La prima cosa al mattino

Impara da ieri, vivi oggi, spera per domani.
La cosa importante è non smettere di fare domande.
Pur non rendendocene conto, ogni giorno della nostra vita è fatto di una lunga serie di abitudini che ripetiamo più o meno automaticamente.
Facciamo una cosa per una volta, due, tre, finché non diventa una consuetudine acquisita. E se quest’abitudine fa più male che bene non significa che diventi facile rinunciarvi; infatti, la ripetizione è talmente confortevole nella sua prevedibilità, che non ci viene più in mente di metterla in discussione.
Ogni giorno, al risveglio, la nostra mente chiacchierona e caotica riprende la sua corsa, senza sosta, senza freni, senza consapevolezza alcuna di quanto quei primi momenti al mattino possano influenzare il resto della giornata.
Quali sono le prime parole che rivolgete a voi stessi aprendo gli occhi?
Preoccupazioni, pensieri negativi, auto critica spietata, e già sembra che la giornata sia troppo corta, che non ce la faremo. Ci alziamo già stressati, già stanchi, scendiamo dal letto con il piede sbagliato.
E, in questo modo, come potremo passare una buona giornata?
“La settimana lavorativa è così, aspetto il weekend per svagarmi e riposarmi.”
Rassegnarsi o cambiare? Bere una goccia di veleno ogni giorno, o aprire la scatola misteriosa?
Benjamin Franklin, una mente geniale che ha davvero tanto da insegnarci ancora oggi, era solito iniziare la giornata ponendosi una sola domanda:
“Che cosa dovrei fare di buono oggi?”
Non c’è energia più potente di questa: Non importa quali risposte vi diate, ciò che conta sono le domande che vi ponete.
Anche Steve Jobs si chiedeva la stessa cosa ogni mattino“Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, sceglierei di fare quello che sto per fare oggi?” e se per troppi giorni di seguito la risposta fosse stata “no”, questo gli sarebbe servito per capire di dover cambiare qualcosa.
Una semplice domanda può spostare il mondo, rovesciare la realtà cambiando la lente attraverso la quale leggiamo la vita. Non dovremmo mai smettere di porci domande, soprattutto quelle più preoccupanti che cerchiamo di evitare poiché rischiano di far crollare le certezze di una vita e di farci davvero cambiare qualcosa.
Dove vi trovate, che cosa volete fare, in che luogo desiderate arrivare?
Almeno per oggi, che cosa volete ottenere?
Cerchiamo di tenere sempre presente che la vita non è un interruttore ON/OFF, ma un processo in continuo divenire, giorno per giorno, passo per passo, dove abbiamo ancora tutto da scoprire su di noi, sugli altri e sul mondo.
C’è gente che dice che vuol lottare e poi confonde il fischio d’inizio della partita con quello dell’ultimo minuto, e va a casa.
Stefano Benni
La partita finisce con il nostro ultimo respiro; prima di allora, è tutta da giocare.
Dunque, rendiamo la vita una bella avventura, dove nulla è scontato e dove le domande non finiscono mai.
E voi? Proverete a far vostra questa buona abitudine?
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