- Barbara Persichetti Auteri
“Penso che penso troppo!”
Quando tutto ti crolla addosso e non capisci il perché
A tutti noi è capitato di pensare troppo a qualcosa che ci era successa, cercando di ripercorrerne ogni momento, con lo scopo di capirne il perché e dirci quello che avremmo potuto, voluto o dovuto fare diversamente.
Ma pensare e ripensare a errori del passato, o ai nostri stress quotidiani, può aiutarci a risolvere i problemi?
Se succede qualcosa che per noi è spiacevole, la memoria, che è associata al nostro stato d’animo, richiama altri eventi spiacevoli.
Ad esempio, dopo una lite con il partner, ci ritroveremo a pensare a tutte le altre discussioni avute, a com’erano andate e a quanto questa persona non faccia per noi, finendo in una spirale di negatività per cui ci sentiremo sempre peggio.
Ogni situazione, quindi, diventa più complicata di quello che è in realtà e ogni decisione, estremamente difficile da prendere.
Inoltre, ossessionandoci, danneggiamo la nostra motivazione e la fiducia in noi stessi; non riusciamo mai a risolvere nulla e ci sembra di perdere il controllo della nostra vita, come se tentassimo di uscire da un labirinto percorrendo sempre la stessa strada.
In altre parole, più penseremo a un problema e meno riusciremo a risolverlo.
Quando pensare troppo diventa una modalità automatica, stress, sintomi psicosomatici, ansia, depressione e sovrappeso, sono solo alcune delle problematiche alle quali andiamo incontro.
Allora, cosa possiamo fare per aiutarci a non pensare tanto e a vivere meglio?
Prendete carta e penna e provate a descrivere il problema utilizzando nuovi termini; questo vi permetterà di riorganizzare i vostri pensieri sul tema.
Scrivete due azioni da compiere che potrebbero risolvere il dilemma. Eseguite senza rimandare; le risposte arriveranno solo dopo che vi sarete mossi e non prima!
Ricordatevi che il passato non può essere riscritto. Se avete fatto qualcosa che non vi piace, capite cosa fare di diverso oggi e fatelo.
Smettetela di giudicarvi. Le persone che ammirate non sono esenti dall’errore ma decidono, piuttosto, di farne qualcosa di positivo.
Sfidate sempre le vostre credenze; pensate a tutto ciò che può andare bene, invece che a tutto quello che può andare male.
E’ ora di distrarvi. Fate qualcosa che impegni la vostra mente e perché no, anche il vostro corpo.
Se non è per cercare soluzioni concrete, evitate di coinvolgere chi vi è vicino. Finireste per trascinare anche loro nella vostra spirale, ingigantendo la situazione. Meglio usare la compagnia delle persone amate per distrarre la mente.
Attenti al lavaggio del cervello che vi viene fatto ogni giorno da ciò che leggete e dalle persone che frequentate. Circondatevi di chi v’incoraggia e supporta, leggete ciò che v’ispira e insegna.
Inquadrate il vostro problema in una prospettiva più ampia. Fate lo zoom indietro e chiedetevi:
Qual è il peggio che potrebbe accadere?
Importerà domani? Importerà tra una settimana? E tra un mese?
E voi, avete mai cercato di contrastare l’eccessiva attività della vostra mente? Con quali risultati?
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