Non ho tempo!
Aver tempo significa precisamente non aver tempo per tutto.
Robert Musil
Un nuovo anno è iniziato e una nuova lista di buoni propositi, scritta su carta o mentalmente, è già stata messa nel cassetto.
Quante volte vi è capitato di pensare di fare delle cose sapendo già che non le farete mai?
Nella nostra vita siamo pieni di impegni, famiglia, lavoro-i, figli e sembra di non avere mai tempo per fare altro.
Pensiamo: “Dovrei proprio leggere quel libro” e poi rimane a fare polvere sullo scaffale per anni o “dovrei proprio seguire quel corso di cucina” e poi neanche ci informiamo al riguardo.
Questo perché accade? Forse perché non si ha tempo?
Prima di tutta la tecnologia, le pause erano naturali, qualcosa indipendente dalla nostra volontà.
Oggi viviamo in una società dell’immediato, dove tutto deve essere rapido e puoi fare qualsiasi cosa ovunque ti trovi.
E le pause?
L’ossessione del lavoro, del rendimento, della velocità è come un’“angoscia di riempimento” dove i vuoti e i silenzi non sono ammessi, ma il caos è il benvenuto.
La saturazione del tempo fa volare superficialmente sulle cose per evitare di doversi fermare e sentire cosa si prova davvero.
È una vera e propria rivalità con le lancette che ci fa sentire costantemente in ritardo con troppe cose da fare per una giornata di sole 24, 30, 60, 200 ore…il risultato non cambierebbe.
Tutto, infatti, dipende dalla nostra percezione del tempo e di come scegliamo di occuparlo; preferiamo la quantità alla qualità senza renderci conto che caricandoci di troppe cose poi non ne porteremo a termine la metà e l’altra metà sarà svolta con ansia e stress.
Invece di cercare di essere “multitasking” sarà meglio occuparsi di una cosa sola ma nel migliore dei modi e soprattutto con disciplina.
Concentrandosi su di un compito alternando il lavoro con delle pause, sarà possibile essere più produttivi e guadagnarne sulla salute.
Infatti, manifestazioni psicologiche come frustrazione, nervosismo, ansia, stress, disturbi gastrici, mal di testa e disturbi del sonno sono all’ordine del giorno quando non si rispettano i propri ritmi biologici.
Mentre la tecnologia avanza, bisogna imparare ad andare avanti restando in parte fermi, consapevoli che la cosa importante è sempre e solo il nostro benessere.
Spegnere tutto e aprire un libro, fare una passeggiata o andare a dormire, può aiutarci a riscoprire le gioie più semplici, sentire il battito del nostro cuore e il suono del nostro respiro.
Tutto può andare avanti anche senza di noi, per una pausa senz’altro.
E voi cosa ne pensate? siete d’accordo che dovremmo riappropriarci un po’ dei nostri tempi biologici, oppure non credete che sia possibile o necessario?
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