Lo scopo della vita

Quel che devi ai tuoi genitori

Accendete il vostro fuoco. Perseguite gli obiettivi

che vi siete prefissi senza temere l’insuccesso,

le critiche o la disapprovazione.

Ari Kiev

È dalla notte dei tempi che l’uomo convive con il tormentoso dilemma del significato della propria esistenza, e in una società frenetica come la nostra, sentiamo più che mai l’esigenza di scoprire quale sia il nostro posto nel mondo e di metterci in moto per procedere in quella direzione.

È nei nostri momenti più bui e dolorosi, in particolare, che siamo messi di fronte a questa necessità; la maggioranza delle pene che ci affliggono, infatti, altro non sono che un richiamo verso la ricerca della nostra stella del Nord, di quella luce solamente nostra che possa guidarci nel lungo viaggio che rappresenta la vita.

Infatti, ognuno di noi ha l’arduo compito di scoprire e, allo stesso tempo, creare il significato della propria esistenza. Tutti abbiamo uno scopo e, a volte, anche più di uno lungo una vita che, se vissuta, potrebbe finire per sembrare più di una; giacché ogni fase di vita porta con sé esperienze del tutto nuove e, cosa più importante, aspetti di noi mai sperimentati prima.

Questa ricerca può proseguire per tutta la nostra esistenza, ma è importante non lasciarsi scoraggiare e cimentarsi in questa impresa. Infatti, scoprire i nostri “perché” arricchisce la nostra vita di senso; ci rende sempre più curiosi, determinati nel cercare risposte a vecchie e a nuove domande, ci aiuta a compiere scelte difficili nella consapevolezza di ciò che è realmente importante per noi, permettendoci di rispondere alle circostanze con autenticità, nel rispetto di ciò che sentiamo dentro.

Conoscere il significato della nostra vita ci guida nelle scelte che facciamo, aiutandoci nel duro lavoro del diventare chi sentiamo di voler diventare.

Senza uno scopo ci si sente soli, confusi, esausti e tristi. Alcune persone lo trovano presto, altre tardi nella vita e altri ancora non lo troveranno mai. Ma riuscire ad afferrarlo rappresenta una componente fondamentale di una vita piena.

Molti si lasciano ingannare impegnandosi in cose che non hanno scelto davvero, ma che gli sono state imposte. Allora, provano a farle proprie, ma non riescono mai realmente ad accendere quella scintilla primordiale che li potrebbe animare come non mai. Questo non è certo il modo peggiore di vivere, ma porta con sé un vissuto di vuoto, nonostante i tanti riconoscimenti che potranno giungere lungo la strada.

Ma gli inganni in cui rischiamo di cadere non finiscono qui.

Ecco di seguito alcuni spunti sui modi attraverso i quali finiamo per allontanarci dalla nostra ricerca:

 
  • Cercando nei luoghi sbagliati. Vivere nella nostra società è abbagliante; tante cose rischiano di guidarci lontano da noi stessi. La ricerca di approvazione, fama e successo, per dirne alcune. Non pensate che si debba trovare uno scopo “grandioso” o che esso debba procedere di pari passo con il vostro lavoro. Sarebbe l’ideale ruotare la propria carriera intorno alla passione, ma non è sempre possibile. Il vostro scopo nella vita potrebbe essere semplice quanto il dispensare amore e gentilezza ovunque andiate, vivendo nel momento e continuando a meravigliarvi per il grande spettacolo che è la vita.

 
  • Avendo fretta. Crediamo che queste risposte dovrebbero semplicemente essere a nostra disposizione. Così, quando ci rendiamo conto che non lo sono, ci convinciamo di avere qualcosa che non va, finendo per farci andare bene gli scopi di altri e le loro strade “sicure” -perché già battute-, ma vuote perché prive di senso per noi.

 
  • Pensando di non dover mai cambiare idea. Crediamo che una volta trovato questo scopo, esso debba essere preservato come immutato. Tante volte penseremo di aver capito tutto di noi e del nostro percorso, per poi cambiare semplicemente idea. La vita è lunga ed è fatta di esperienze anche molto diverse tra loro. Essa implica cambiamento; aggrapparsi a scelte passate che non si sentono più autentiche, è un tentativo di arrestare la vita stessa. Cambiare idea non è “mollare”, non è “aver faticato per niente”. Ogni pezzo di puzzle compone la nostra storia e arricchisce chi siamo e ciò che saremo in grado di compiere.

 
  • Credendo che il proprio lavoro debba essere lo scopo. Lavorate per vivere, ma non vivete per lavorare. Operate per alimentare le vostre passioni, pur non riguardando ciò per cui venite pagati; anche dedicare poche ore a settimana a ciò che vi rende vitali, può cambiare il vostro modo di pensare e affrontare la vita. Dipingete, scrivete, cantate, ballate. Fate ciò che vi permette di essere liberamente e semplicemente voi stessi.

 

Quello che mi ha sorpreso di più negli uomini dell’Occidente

è che perdono la salute per fare i soldi

e poi perdono i soldi per recuperare la salute.

Pensano tanto al futuro che dimenticano di vivere il presente

in tale maniera che non riescono a vivere né il presente, né il futuro.

Vivono come se non dovessero morire mai

e muoiono come se non avessero mai vissuto.

Dalai Lama

 
  • Pensando che non ci sia altro da sapere. Alcune persone non smettono mai di sentirsi come dei bambini bramosi di risposte, che non si accontentano mai delle prime che gli vengono fornite. Da quanto tempo siete aggrappati ad antiche domande che non portano più da nessuna parte?

 

Allora, trovate uno scopo che sia unicamente vostro. Guardate nelle vostre profondità e chiedetevi che cosa sia realmente importante per voi.

Che cosa vi fa sentire vivi, utili, potenti?

Cos’è che tira fuori il meglio di voi?

Se volete, fatemelo sapere nei commenti e se vi è piaciuto l’articolo, condividetelo!

 

(Dipinto di Anna Mary Robertson Moses -1918-, rinomata artista folk americana che, con l’intento di alleviare l’artrosi, diede vita alla sua carriera di pittrice all’incredibile età di 78 anni. Le sue opere sono ora esposte in giro per il mondo.)

Non è mai tardi per trovare noi stessi.

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