L’emozione proibita
Gli uomini non conoscono la propria felicità, ma quella degli altri non gli sfugge mai.
Pierre Daninos
Chi nella vita, non ha mai provato invidia almeno una volta? Dei vicini che fanno la vacanza da sogno, dell’amico che supera tutti gli esami, della sorella che si sposa.
Chi più o chi meno, tutti abbiamo avuto modo di conoscere questa emozione, tanto spiacevole quanto difficile da ammettere.
Ma che cos’è l’invidia? Perché la proviamo?
Essa può essere considerata come il sentimento negativo che viene provato quando, confrontandoci con l’altro, ci sembra di uscirne sconfitti, ritrovandoci a desiderare ciò che non è nostro.
Quando questo desiderio si trasforma in ammirazione, possiamo rivolgere verso di noi delle critiche costruttive, in modo che l’invidia si trasformi in energia competitiva, che ci porta avanti verso i nostri obiettivi:
“Che bravo! Anche io posso riuscirci!”
Se invece, la persona è travolta dai sentimenti negativi verso sé stesso e gli altri, arriverà a pensare di voler distruggere ciò che l’altro possiede, fino, eventualmente, a provarci davvero.
L’invidioso è una persona insicura, con una bassa autostima, che crede che ciò che accade non dipenda da lui ma piuttosto dal caso, dal destino, dagli altri. Da tutti tranne che da sé.
Perciò, il successo dell’altro è vissuto come un errore della dea bendata, un’ingiustizia, che riempie di risentimento, odio, rabbia e del desiderio di svalutare quella persona, con il disprezzo e l’insulto, per diminuire il senso d’inferiorità provato.
Pensate che la vostra sia un’invidia nociva?
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Prendetene consapevolezza. Finché non sarete in grado di confessarlo neanche a voi stessi, non potrete cambiare nulla. Siete invidiosi? Di chi? Perché?
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Puntate all’invidia sana! Non siamo tutti destinati a percorrere le stesse strade. Ognuno di noi è diverso, unico, ha i propri pregi e i propri limiti. Questo significa che da ciò che invidiamo dell’altro, possiamo cercare di capire che cosa desideriamo e come muoverci per ottenerlo. Osservate, riflettere, traete le vostre conclusioni e che l’altro sia un’ispirazione costruttiva.
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Riprendete il controllo della vostra vita. Avete creduto fin ora che ogni risultato che abbiate mai ottenuto, positivo o negativo, non sia dipeso da voi. Che ne pensate di rivedere le vostre conclusioni e di assumervi le vostre responsabilità? Che cosa potete iniziare a cambiare?
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Iniziate a pensare al buono. L’invidia vi porta a considerare solo ciò che non va in voi e nella vostra vita. Invertite la rotta, ad esempio, iniziando a scrivere ogni mattina, mentre fate colazione, tre cose di cui siete grati. Resistete almeno una settimana e vedrete come questo esercizio può aprirvi a una nuova visuale.
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Ricordatevi che nessuno ha una vita perfetta. Ognuno ha i suoi problemi e i suoi difetti, non solo voi.
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Fate qualcosa per gli altri. La generosità e l’altruismo vi faranno provare forti emozioni positive, che vi aiuteranno a sentirvi meglio e a uscire dalla spirale dell’invidia.
Pensate di conoscere qualche invidioso?
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Cercate di vedere la sofferenza. Ricordatevi che l’invidioso è un individuo con scarsa autostima, che vi attacca per sentirsi meglio. Tenendo a mente che si tratta di una persona con un problema, ne soffrirete molto meno e farete certamente meno danni con l’indifferenza che con la rabbia, soprattutto se si tratta di una situazione complicata, come potrebbe essere quella tra colleghi.
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Se si tratta di una persona alla quale tenete, allora la sincerità sarà certamente il modo di fare breccia in una situazione poco piacevole. Parlate di come vi sentite quando subite attacchi da parte sua e di che cosa provate nei suoi confronti. A volte, bisogna ricordare a una persona che soffre, quali siano i motivi per cui le vogliamo bene.
Ricordatevi che l’invidia non può essere cancellata ma sicuramente, trasformata in qualcosa di molto più utile e sano. Quello che dovremmo fare, è smettere di guardare gli altri e iniziare a lavorare su noi stessi, l’unica mossa sensata che potremo mai scegliere di realizzare.
Nei casi più gravi, l’invidia è troppo forte e assorbe tutte le energie della persona che sembra non riuscire a provare e a pensare ad altro. Quando sentite di non farcela, chiedete aiuto allo psicologo.
E voi, che cosa ne pensate? Avete una storia sull’invidia?
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