La vita che ti appartiene
Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni.
Eleanor Roosevelt
La famiglia e la società sembrano sapere meglio di noi quello che dovremmo fare e spesso, ci limitiamo a seguire le loro indicazioni, finendo per costruire una vita che non ci appartiene affatto.
Qualcuno di voi ha mai avuto una passione o un sogno nel cassetto, che per paura degli ostacoli ha scelto di lasciare lì?
Il tempo passa e quello che accendeva la nostra passione diventa sempre più trascurabile, soprattutto con la crisi, per cui il sogno diventa quello di avere un posto di lavoro fisso e tutto il resto diventa secondario.
Da bambini avevamo le idee chiare, il mondo ci appariva semplice, magico e ascoltavamo solo i nostri sogni. Ma che cosa ne sa un bambino di quanto sia ingiusta la vita?
Ora, siamo adulti e abbiamo delle responsabilità; persone che dipendono da noi e i problemi economici. Facciamo ciò che dobbiamo e quando ci chiedono “Come stai”, ci limitiamo a rispondere che “Si tira avanti”.
Eppure, è proprio quando i nostri desideri non erano sommersi dai problemi che erano veri, sinceri, liberi da qualsiasi condizionamento.
Sono i nostri desideri più autentici a dare significato alla nostra vita e decidere di non seguirli è come scegliere di morire ogni giorno, finché la vita che stiamo vivendo non sembra neanche più la nostra. Alcune volte ce ne rendiamo conto e ci sentiamo in trappola, altre volte ci convinciamo che la vita sia così e che non ci sia niente da fare.
Seguire un sogno diventa impossibile, solo quando si decide di renderlo tale.
Seguire un sogno significa trovare quella cosa che ci rende felici e perseguirla. Può trattarsi di dedicare il proprio tempo a qualcosa che potrà diventare un nuovo lavoro, oppure che rimarrà un hobby; può significare prendere tempo per sé o inserire nella propria vita qualcosa che manca e ci serve.
Seguire un desiderio non significa lasciare tutto e cambiare vita, a volte si tratta di ritrovare la passione dove è stata persa o dove non è mai stata coltivata.
Non abbandonate i vostri sogni per nessun motivo; alla lunga, rassegnazione, frustrazione e infelicità, fanno male più di qualsiasi giudizio e di qualsiasi conto da pagare. La vita è una sola.
La paura spinge a seguire i sentieri già battuti, senza darsi la possibilità di imparare a conoscersi, come se, in realtà, dovessimo essere tutti uguali.
Mettendo da parte la nostra unicità, finiamo su strade che non erano destinate a noi.
Come ritrovare la vostra strada?
- Avete le idee chiare su che cosa vi appassioni? Sapete già qual è il vostro sogno che con tanta fatica avete nascosto? A che cosa potreste dedicarvi sempre e non stancarvi mai?
- Non dovete credere di non avere un sogno. Sono sicura che alcuni di voi penseranno che non ci sia nulla che vi appassioni; e se invece non vi foste realmente ascoltati e compresi? A volte il punto è anche che tendiamo a farci le domande sbagliate e per questo finiamo con risposte confuse, insoddisfacenti e scoraggianti.
- Quali sono gli ostacoli? Come superarli? Seguire un sogno non significa avere la strada spianata, anzi, troverete molti ostacoli, dovrete tirare fuori tutta la vostra grinta sapendo che non sarà facile ma che ne varrà la pena. Questo non potrà mai garantirvelo nessuno, siete voi a doverci credere.
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Passate il tempo a immaginare tutti i motivi per cui non sarete felici? È tempo di fare l’opposto. La vostra immaginazione è più potente di quel che pensate e vi può mettere in condizione di credere determinate cose su di voi e sul mondo. Iniziate a immaginare che le cose andranno come le volete, visualizzatevi dove volete essere, quasi fino a toccare quella fantasia. Questo può aiutarvi a stimolare motivazione e fiducia.
La logica vi porterà da A a B. L’immaginazione vi porterà dappertutto. Albert Einstein
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I sogni degli altri, non possono essere anche i vostri. Ad esempio, Marco stima profondamente suo padre e pensava di voler essere proprio come lui. Solo dopo tanti sacrifici e all’inizio della sua attività lavorativa, ha incredibilmente scoperto che quel lavoro non gli piaceva! Aveva paura di deludere suo padre che invece lo ha incoraggiato a seguire i SUOI sogni. Fatevi coraggio e ricordatevi che l’unica persona che vi dovete preoccupare di non deludere, siete voi stessi.
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Non serve chiedervi che cosa vogliate AVERE, ma che cosa vogliate ESSERE. Quando vi domandate che cosa avete raggiunto nella vita e tutto ciò che trovate in elenco sono beni materiali, iniziate a porvi qualche domanda. Non siete la vostra casa, non siete la vostra macchina. Quindi, chi siete?
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Dopo aver lavorato sui punti precedenti, dovrete avere ancora un po’ di pazienza. Quello che avete fatto è “solo” spazio, pulizia. Che cosa va al posto di tutti questi sogni carta carbone o dimenticati? In questo vuoto c’è una parte di voi che avete messo via, ma senza la quale non si può Vivere.
Ricordatevi che la ricerca della propria via è qualcosa di diverso per ciascuno di noi e richiede la forza e il coraggio di far fronte alle difficoltà che incontriamo sulla nostra strada. E perché li richiede? Ma perché tutto ciò fa paura! Potrebbe, però, fare più paura l’idea di non vivere mai una vita che ci appartenga?
E voi, che cosa ne pensate? Il vostro sogno rimarrà sepolto nelle ragnatele o proverete a tirarlo fuori dal cassetto?
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