La tua dolce metà confinata nell’oscurità
Se i demoni vengono scacciati anche gli angeli spiccano il volo.
Rainer Maria Rilke
Chi ha avuto o ha ancora paura del buio lo sa. Nelle tenebre ogni cosa appare come terribile e spaventosa, ma è sufficiente accendere la luce per constatare -con sollievo- che quelli che prima ci sembravano dei mostri, altro non erano che le stesse cose che ci circondano durante il resto del giorno.
Quando parliamo di “lato oscuro”, non possiamo fare a meno di pensare a qualcosa di spaventoso. Ad esempio, ci vengono in mente aspetti di noi che temiamo perché socialmente inaccettabili: aggressività, lussuria, gelosia, invidia, odio e tutto quello che non vogliamo mostrare agli altri per paura di essere rifiutati.
Così, pensando di non poter fare altro, reprimiamo tutti gli aspetti di noi che non riusciamo ad accettare, sperando che spariscano e che nessuno ne venga mai a conoscenza.
Eppure, tutto ciò che teniamo nascosto non cessa di esistere solo perché noi lo vogliamo; vive anche se fingiamo che non sia così.
Provate a immaginare un animale selvatico rinchiuso nella solitudine della vostra camera, al buio, senza cibo o acqua. Sarà docile e accondiscendente ogni volta che riuscirà a uscirne?
Aprire la porta sul nostro lato oscuro non è semplice quanto premere un banale interruttore e fa molta più paura; così, ne facciamo a meno e teniamo la porta ben chiusa senza renderci conto che è proprio quella condizione in cui l’abbiamo relegato in primo luogo, per paura della sua pericolosità, a renderlo così tanto pericoloso.
Decidendo di mettere al bando questi aspetti di noi che non riusciamo a vedere o accettare, non ci mettiamo in condizione di esplorarli e conoscerli; e ciò che ci ostiniamo a giudicare resta incompreso, ignoto, segreto e quindi, in definitiva, immutabile ai nostri occhi.
L’uomo teme ciò che non conosce e finché si limiterà a giudicare non potrà mai conoscere l’oggetto del suo giudizio e, così facendo, non potrà che continuare ad averne paura.
Potreste sentirvi giudicanti, deboli, arrabbiati, pigri, egoisti o controllanti e potreste odiare queste cose di voi o magari aver sepolto questi tratti tanto in profondità che neanche voi stessi sapete che esistano.
Quando non possediamo una parte di noi, questa può rovinarci la vita. Provando così tanto a non mostrare la nostra “debolezza”, “stupidità” o imperfezione, iniziamo ad inseguire cose che neppure desideriamo. Riempiamo le giornate con impegni vuoti e diventiamo persone che non riconosciamo neppure, solamente per ricevere conferme dagli altri sul nostro valore.
Ma accettare queste qualità negative può aprire le porte alla felicità, alla soddisfazione e alla “reale illuminazione”; il nostro lato oscuro è parte di chi siamo realmente. È scoprendo e accettando la nostra ombra che potremo sentirci completi.
Dunque, dobbiamo aprire la porta senza paura di quello che troveremo, perché altro non si tratta che di una parte di noi. Non c’è solo aggressività ma tenacia, non c’è solo invidia ma anche voglia di migliorarsi, non c’è solo odio ma anche amore. Ogni aspetto è solo una faccia della medaglia che non può essere davvero senza l’altra.
“Ciò con cui non riuscite a essere non vi lascerà essere.” Bill Spinoza
La paura di essere “scoperti” e rifiutati, ci costringe a recitare una parte che non ci appartiene, a vivere nei panni di qualcuno di “perfetto” che non esiste. Se riuscissimo a guardarci realmente dentro con compassione, con il desiderio di amarci qualsiasi cosa troveremo, potremmo permetterci di esprimere davvero noi stessi, come individui interi, completi che vivono autenticamente, con pregi e difetti, limiti e risorse, alla ricerca continua di armonia ed equilibrio.
Reprimere non è mai una soluzione, ma un violento tentativo di essere a metà, di essere giorno senza notte, luce senza buio. Un tradire noi stessi e tutto quello che nel profondo sentiamo di voler diventare.
Se gli daremo l’opportunità, il nostro lato oscuro avrà molto da insegnarci su di noi, sui nostri punti deboli e punti di forza e come trarne il maggior benessere possibile.
Concentrarsi solamente sulla ricerca di “luce”, ci tiene lontani da vergogna, colpa, gelosia, ma è solo elaborando queste emozioni, passandoci attraverso, che potremo arrivare alle parti più luminose di noi.
Accettare completamente la nostra umanità, piena di difetti e contraddizioni, necessita di una proposta di pace con il nostro lato oscuro, che ci sembrerà anche meno oscuro visto per quello che è, come altra metà di noi.
Inoltre, è solo accogliendo la nostra ombra che ci mettiamo in condizione di creare: attraverso la libertà di essere noi stessi, infatti, ci permettiamo anche di uscire dall’ordinario, dagli schemi preconfezionati, dalle strade già battute e di sviluppare tutto il nostro potenziale.
Ogni aspetto di noi stessi è un dono. Ogni emozione e ogni aspetto che possediamo possono aiutarci a costruire la nostra strada.
Allora, permettiamo che luce e oscurità coesistano, perché è solo così che saremo completi, autentici e umani.
E voi, che cosa ne pensate? Aprirete la porta?
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