La terra promessa non è all’estero, ma dentro di te

Quel che devi ai tuoi genitori

La vita senza libertà è come un corpo senza lo spirito.

Khalil Gibran

Se ci chiediamo che cosa possa spingere qualcuno a cimentarsi in una qualsiasi attività, investendo tempo ed energie e resistendo nonostante le difficoltà, pensiamo subito alla motivazione. Infatti, essa può essere vista come una spinta che direziona il nostro comportamento verso una data meta. In questa chiave, possiamo pensare che ogni atto compiuto in sua assenza rischi il fallimento.

Oggigiorno è sempre più frequente sentire parlare di quei concittadini che si trasferiscono all’estero per le motivazioni più svariate. C’è chi, per dirne alcune, cerca nuove opportunità lavorative, chi desidera una migliore formazione o chi vuole raggiungere la propria dolce metà.

Quando ci si appresta a valutare una possibilità simile, non è sempre così evidente l’importanza di una preparazione prima di tutto psicologica alla partenza e a quello che questa comporterà. Soprattutto, accade che siano le motivazioni stesse a non essere messe in discussione, rischiando così di compiere una scelta poco consapevole.

Perché voglio partire?

Quando la spinta al trasferimento nasce dal desiderio di evitare delle situazioni, per allontanarsi dai problemi e da certe persone, per aderire alle aspettative di altri o, insomma, se l’obiettivo è quello di ricevere lodi, riconoscimenti, buoni voti, o di evitare un fallimento senza avere realmente a cuore quello che stiamo facendo di per sé, possiamo parlare di una motivazione estrinseca.

Anche se questa motivazione può essere importante per la persona, poiché la spinge a impegnarsi in un’attività che altrimenti non svolgerebbe, essa rischia di indurre un sentimento di obbligo.

Immaginate, infatti, chi parte per ricevere lodi da una famiglia che si aspetta determinati raggiungimenti di carriera; come potrebbe essere vissuto questo come una libera scelta?

Quando la motivazione è intrinseca, invece, siamo spinti a immergerci in attività per il gusto di svolgerle, perché stimolanti e gratificanti, senza avere come priorità una ricompensa esterna. Essa ha origine dentro l’individuo e nasce dalla curiosità, dal desiderio di conoscere e di realizzare qualcosa di nuovo. Porta le persone a impegnarsi con costanza e perseveranza, traendo soddisfazione dall’accrescimento delle loro competenze; infatti, la motivazione intrinseca riguarda ciò che realmente vogliamo per noi stessi, ciò che ci fa sentire di crescere e realizzarci. Per questo, essa è vista come la forma più duratura e forte di motivazione che permette di proseguire nonostante le avversità.

Dunque, è prima di tutto di cruciale importanza conoscere i reali motivi che spingono a prendere in considerazione la possibilità di trasferirsi in un altro paese. Molte persone lo fanno per le ragioni sbagliate e, per questo, sono colte alla sprovvista dalle montagne russe emotive che si trovano ad affrontare una volta lontane da casa (che non fanno altro che sommarsi ad altre difficoltà assodate; la barriera linguistica, l’impatto con un’altra cultura, la nostalgia dei propri cari e delle proprie abitudini ecc.).

Uno dei più grandi errori che le persone fanno nel decidere di trasferirsi, è quello di farlo credendo di potersi lasciare i problemi alle spalle. Molte persone restano deluse e spiazzate nel rendersi conto che tutti i loro problemi sono ancora lì, non importa quanti chilometri abbiano potuto percorrere.

Credono che una volta lontani le cose andranno a posto, ma dentro di loro continua a farsi sentire la mancanza di una reale autonomia e libertà. I problemi lasciati a casa non spariscono, i riconoscimenti che cercano non arrivano e anche se arrivano, non hanno il sapore dolce che si sarebbero aspettati.

Perché non è questo quello di cui hanno bisogno.

Trasferirsi lontano da casa non è solo una questione pratica, ma un completo stravolgimento della propria vita che richiede una mente lucida e orientata ai propri reali obiettivi. Costruirsi una vita felice in un altro paese richiede tempo, impegno e preparazione. Prima di fare i conti con i demoni della burocrazia, dei visti e dell’affitto, è importante fare i conti con quei demoni che non si mostrano alla luce del sole e che incontriamo nello specchio ogni mattino.

Prima saremo consapevoli delle nostre reali necessità, di ciò che è realmente di valore per noi e prima potremo metterci in cammino per la nostra strada, ovunque essa conduca.

Che sia al piano di sopra o su un altro pianeta non importa, la mente è senza confini.

E voi? Che cosa vi dice la vostra motivazione?

Se volete, fatemelo sapere nei commenti e se vi è piaciuto l’articolo, condividetelo!

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