La gara è con noi stessi

Alla fine, la grande sfida della vita consiste nel superare i nostri limiti, spingendoci verso luoghi in cui mai avremmo immaginato di poter arrivare.
Sergio Bambarén
Affrontiamo, ogni giorno, sfide di qualsiasi genere; nelle relazioni, nel lavoro e lungo la strada che stiamo percorrendo.
La vita è, di per sé, una sfida. Basti pensare alla selezione naturale, per cui sopravvive chi si adatta all’ambiente, oppure alla fecondazione, dove, su milioni di spermatozoi, solo uno potrà farcela.
Eppure, cercare sempre di competere con gli altri confonde la nostra bussola interna, che invece di portarci ad agire in conformità ai nostri valori, si limita a puntare verso i risultati altrui, come se, superare o no qualcuno, possa fornirci una stima di noi.
Allora, finiamo per scegliere obiettivi per i motivi sbagliati e basiamo il nostro comportamento su emozioni negative, come invidia, rabbia e rancore, togliendo gli occhi dalla meta e da noi stessi.
Un titolo di studio in più rispetto al collega o uno stipendio migliore del nostro amico, ci farà provare più stima in noi stessi?
Davvero?
Dovremmo riconoscerci valore nel superare un avversario o nel raggiungere un obiettivo?
Una costante sfida con gli altri, allontana dai nostri interessi e, invece di affermarci mettendoci alla prova e spingendoci ai confini e oltre delle nostre capacità, cerchiamo di farlo trionfando sull’altro.
Competere in questo modo, uccide l’ambizione di arrivare e accende il cieco desiderio di primeggiare, minando le relazioni e danneggiando l’autostima.
“Qualsiasi risultato ottenessi, non mi rendeva felice. Pensavo che lo sarei stata, ma non era mai così e quello che rimaneva era un vuoto fatto di ciò che non vedevo in me, o di ciò che vedevo e non mi piaceva. Credevo di dover superare gli altri per sentirmi grande e forte, invece, ho capito che la vera soddisfazione arriva quando impari a lanciarti sempre nuove sfide e a raccoglierle.”
L’ambizione sana non è nella ricerca del potere fine a sé stesso, ma nel lavoro ben fatto grazie ai propri talenti, dove si crea qualcosa che abbia significato per noi e per gli altri e dove percorriamo una strada verso la realizzazione di noi stessi.
I migliori momenti della nostra vita, sono proprio quelli in cui ci spingiamo fino a toccare i nostri limiti, per raggiungere qualcosa di difficile, ma per cui ne vale la pena. E’ qualcosa che facciamo accadere noi. Prendere il controllo della nostra vita non è mai facile, e qualche volta può essere doloroso. Ma con il senno di poi, queste esperienze ci permettono di sentirci padroni della nostra vita e, ancora meglio, ci fanno sentire di aver determinato ciò che ci accade e questo, va più vicino a ciò che di solito intendiamo per felicità, di qualsiasi cosa potremmo mai immaginare. Flow: The Psychology of Optimal Experience- Mihaly Csikszentmihalyi
L’unica competizione, dovrebbe essere con noi stessi.
Dunque, da dove iniziare?
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Che cosa è importante per voi? Cercate di mettere in dubbio ciò che vi ha spinto fin ora nella vita, soprattutto se non vi ha portato a sentirvi bene con voi stessi e con gli altri, per stabilire nuovi obiettivi più in armonia con chi sentite di essere.
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Date il meglio di voi, senza tenere un punteggio. Confrontarsi con gli altri, di tanto in tanto, è utile per trarre spunti di riflessione. L’invidia sana, infatti, ci spinge a desiderare ciò che qualcun altro possiede, ma anche a metterci in moto per ottenere altrettanto. Non limitatevi a vedere chi corre più veloce, ma chiedetevi che cosa imparare dagli altri per migliorarvi.
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Che cosa desiderate? A volte seguiamo strade per i motivi sbagliati, che non riguardano noi e ciò che vorremmo. Che cosa volete dalla vita? Che cosa vi piace fare?
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Andate incontro ai vostri demoni, sfidateli. È inevitabile, ciò che temete è appena dietro l’angolo e la paura vi travolge, vi blocca. Allora, perché non anticipare di una mossa e decidere voi quando avverrà lo scontro? Prendete l’iniziativa e affrontate i vostri timori per essere i padroni del vostro futuro e ogni volta di più, sentirete di poter superare quasi qualsiasi cosa.
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Svegliatevi. Ogni giorno ripetete in sostanza ogni cosa da capo, come un copione. E’ ora di sfidare questa routine, mettetela in crisi, cambiate le carte in tavola, fate delle prove, sbagliate, imparate e ricominciate da capo.
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Accettatevi, amatevi, rispettatevi. Prima lo farete, prima inizierete a essere meno duri con voi stessi. Pensate che un bambino impari meglio al suono della frusta o se lasciato libero di sperimentare? Datevi un po’ di respiro, fidatevi più di voi e delle vostre capacità, lavorando sulla vostra autostima.
Ricordatevi che, il lavoro più difficile è quello che dobbiamo fare su noi stessi, per imparare ad ascoltarci e capirci, per vivere in accordo con noi stessi e con gli altri.
Se sentite di non farcela, chiedete aiuto allo psicologo.
E voi, che cosa ne pensate? In che modo potreste sfidare voi stessi domani? E il giorno dopo?
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