Imparare ad imparare
Il coraggio di immaginare alternative è la nostra più grande risorsa, capace di aggiungere colore e suspense a tutta la nostra vita.
Daniel J. Boorstin
Immaginate di essere in un bosco e di passeggiare seguendo un sentiero. Gli alberi colmano il panorama e voi respirate a pieni polmoni quell’aria fresca e buonissima. Il vento si alza e diventa sempre più forte, così pensate di tornare a casa. Sulla strada del ritorno, però, notate qualcosa che è sempre stata di fronte a voi, ma sulla quale non avevate mai riflettuto:
Il vento soffia e gli alberi si muovono con lui, lo seguono lasciandosi accarezzare e permettendo che i loro rami si pieghino; gli alberi hanno solide radici e tronchi, eppure, assecondano il vento, non si oppongono.
Infatti, l’albero sa che per non soccombere, deve accogliere il vento; solo così può conviverci senza rimanerne distrutto.
Nella vita succede proprio la stessa cosa. Le difficoltà ci minacciano, ma se noi saremo pronti ad affrontarle, potremo piegarci senza spezzarci, proprio come quei rami.
Per questo, abbiamo bisogno di flessibilità mentale, cioè, la capacità che ci aiuta ad adattarci agli imprevisti della vita, ai cambiamenti e alle avversità. E’ l’abilità che ci porta lontano, a fare cose che non avremmo mai potuto prevedere, ma che sono necessarie per andare avanti e proseguire il viaggio, comunque vada.
…è entrare in pieno contatto con il momento presente come essere umano consapevole e, basandosi su ciò che la situazione permette, cambiare o perseverare in comportamenti coerenti con i propri valori. Kashdan, T., & Rottenberg, J. (2010)
Flessibilità, però, non significa lasciarsi trascinare o sottomettere, non significa accontentarsi o essere infelici. Soprattutto, non vuol dire dover cambiare tutti i giorni, ma, anzi, rispettare gli spazi di tutte quelle routine che portano equilibrio e benessere.
Quindi, significa saper cambiare con il vento, saper andare dove serve, significa imparare a volare quando non c’è altra scelta, per rialzarci ancora più forti quando cadiamo.
La frase più pericolosa in assoluto è: Abbiamo sempre fatto così. Grace Hopper
Continuare a ripetere gli stessi pensieri e le stesse azioni, vedere e rivedere il mondo con gli stessi occhi, non è altro che l’effetto della nostra rigidità, che ci incastra in modi di essere che, ormai, non portano più da nessuna parte.
Naturalmente, capita a noi tutti di resistere al cambiamento, l’incertezza crea ansia e vorremmo, invece, che le cose restassero così come sono. Quando, però, quest’atteggiamento diventa sempre più frequente o abituale, finiamo per cadere nella trappola del pessimismo e dell’autocommiserazione, dove riusciamo a convincerci di non avere alcun potere sulla nostra vita e il futuro ci appare cupo e spaventoso.
Eppure, l’incertezza è la cosa più naturale della vita, la differenza è nel modo in cui impariamo a viverla.
Per questo, possiamo pensare all’incertezza che caratterizza la vita, come al nostro vento, che soffia malgrado noi lo desideriamo oppure no, e con il quale dobbiamo imparare a fare i conti il più delle volte.
Quando soffia il vento del cambiamento alcuni costruiscono muri, altri mulini a vento. Proverbio cinese
Dobbiamo accettare che molte cose sfuggano al nostro controllo, ma ciò che è in nostro totale possesso è la nostra mente e ciò che possiamo fare con essa.
Da dove iniziare?
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Se per un problema ci possono essere più soluzioni, pensate che si possa applicare la stessa soluzione a più problemi? Se la domanda cambia, la risposta può essere la stessa? E se sì, significa che ha prodotto i risultati sperati? Pensate alle difficoltà che avete affrontato nella vita, in che modo vi siete comportati in quelle occasioni? Secondo voi, potevate fare qualcosa di diverso? Ad esempio, se mi sentissi in ansia, dovrei andare a fare una corsetta, parlare con un amico o fare qualcosa che mi rilassa, oppure mangiare due pacchi di biscotti, saltare gli impegni o perdere le staffe? Cose che capitano a chiunque, ma che devono far riflettere quando vissute troppo frequentemente.
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Accettate le cose come sono e non per come le vorreste. Quando qualcosa non vi soddisfa, non pensatela come l’ennesimo problema, ma provate a reagire in nuovi modi. Ad esempio, chiedetevi: “Che cosa posso fare per migliorare questa giornata?”
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Dopo aver riflettuto su queste domande, tentate di osservare la vostra impulsività, per evitare di ripetere gli stessi comportamenti poco utili. Fermatevi a riflettere e provate a mettere in gioco dei comportamenti alternativi. A volte, cerchiamo un piacere immediato per non ascoltare il dolore che portiamo dentro, mentre se ci fermassimo a sentire, potremmo trovare soluzioni più complesse ma che portano soddisfazione a lungo termine.
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Allenate la mente all’esistenza di più possibilità, da accettare o scartare solo di fronte a prove oggettive e non su nostre deduzioni che spesso sono basate su soliti modi di pensare e vedere le cose. Quando avete un quesito e nessuna risposta certa, cercate di produrre almeno due alternative da nutrire di fatti e non della vostra immaginazione. Darvi più spiegazioni può colorare il vostro comportamento e quello degli altri, dandogli più significato e spessore (ad esempio, vostro marito si dimentica di buttare la spazzatura perché non vi rispetta o perché è troppo stressato a lavoro? Perché ha poca memoria o per farvi dispetto? Che prove avete per pensare o non pensare queste cose?)
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Ricordate che c’è sempre da imparare. Se pensate di aver capito tutto dalla vita, significa che vi siete un po’ messi comodi ad aspettare che succeda qualcosa, qualsiasi cosa. Invece, quando non funziona più per voi, mettetevi in discussione. Vi stupirete nello scoprire che ci sono sempre informazioni che non avevate considerato, che possono notevolmente cambiare la vostra visione.
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Lasciate spazio alla vostra energia vitale e creativa. Saper immaginare diverse possibilità è la chiave per capire i nostri problemi e risolverli. Quand’è l’ultima volta che avete fatto qualcosa di creativo? Quale attività potrebbe fare al caso vostro?
Cercare di diventare più flessibili è davvero importante, soprattutto in una società come la nostra, in continuo mutamento. Solo assumendoci la responsabilità della nostra vita, ci renderemo conto di poterla davvero cambiare, sentendoci protagonisti di ciò che ci accade.
E voi, vi sentite abbastanza flessibili?
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Kashdan, T., & Rottenberg, J. (2010). Psychological flexibility as a fundamental aspect of health Clinical Psychology Review, 30 (7), 865-878.
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