Imparare a cambiare

Quel che devi ai tuoi genitori

Lo scopo dell’apprendimento è la crescita, e la nostra mente, a differenza del nostro corpo, può continuare a crescere fintanto che continuiamo a vivere.

Mortimer J. Adler

Ogni giorno, sin da bambini, impariamo delle cose su di noi e sul mondo tramite quella che è la nostra esperienza diretta o indiretta di noi e degli altri.

Questo pone le basi per ciò che determina la formazione delle nostre aspettative e previsioni su quello che accadrà o non accadrà, quindi, in sostanza, il nostro modo di vedere e vivere la realtà.

Infatti, nonostante si possa rintracciare una realtà oggettiva, essa è poi modellata dal periodo storico, dalla cultura, dalle credenze individuali e le realtà, ora al plurale, diventano tante quante lo sono i filtri con cui la osserviamo.

Ciò che vediamo è quindi interpretato secondo quello che conosciamo e riconosciamo come essere vero.

Il gatto nero che attraversa la strada davanti a voi… è, oggettivamente, solo un gatto nero che attraversa la strada davanti a voi.

Pregiudizi e stereotipi sono credenze che impediscono alle informazioni esterne di sommergerci e ci permettono di interpretare ciò che viviamo con più immediatezza possibile. Ogni nostra opinione su qualcosa è quindi frutto di complessi processi di autoinganno, assolutamente necessari per sopravvivere.

Tutti questi meccanismi, che normalmente sono considerati con accezione negativa dalle persone in generale, possono effettivamente ostacolarci quando risultano rigidi, immutabili e quando arrivano a determinare negativamente le nostre esperienze quotidiane.

Tutti noi andiamo in giro con i paraocchi credendo che siano solo gli altri ad averne e continuiamo a giudicare e decidere basandoci su quello che crediamo di sapere.

Infatti, già sappiamo come andrà a finire questa o quella relazione, oppure cosa pensa la persona accanto a noi e come si comporterà.

E sappiamo già tutto su noi stessi, quindi è inutile provare a fare una cosa che sappiamo già di non riuscire a fare o provare ad essere quello che, secondo noi, non potremo mai essere.

Sappiamo già tutto e spesso i fatti ci danno ragione.

Eppure qualcosa non torna, volete sapere cosa?

Mai sentito parlare delle profezie che si autoavverano?

Si tratta di convinzioni o credenze su di sé o sugli altri che vivono costantemente in noi, dirigendo le nostre azioni senza che ne siamo consapevoli. Ciò porta effettivamente all’avverarsi della convinzione stessa che è così confermata e alimentata.

Ad esempio, se una persona è convinta di non piacere agli altri, sarà prevenuta nel rapportarsi con le persone e a causa di questo, sarà probabilmente poco sorridente, in difficoltà, rigida o peggio si presenterà in maniera brusca o antipatica, aspettandosi che gli altri saranno scortesi e mettendosi anticipatamente in posizione difensiva.

Il potere della profezia è che sarà proprio quest’atteggiamento prevenuto a scatenare negli altri il comportamento temuto, confermando così la percezione della persona:

“Non piaccio a nessuno.”

Purtroppo si tratta di un meccanismo talmente potente che non teme neanche le smentite. Infatti, anche se la profezia non si avverasse, “piacere a qualcuno”, tenderemo a darci una spiegazione che mantenga la coerenza tra quello che crediamo sia vero e quello che accade, “non posso piacere a nessuno, sicuramente voleva qualcosa da me”, permettendoci di non far crollare le nostre convinzioni e alimentare in ogni caso la profezia mantenendo il comportamento che la realizza.

Che cosa possiamo fare per riconoscere e affrontare le profezie che si autoavverano?

Provate a riflettere sulla vostra vita, riuscite a rintracciare alcune delle vostre credenze e convinzioni su di voi e sugli altri e le reazioni che sono attivate di conseguenza?

Sono situazioni che portano felicità o sofferenza?

In alcuni casi vi renderete conto che si tratta di ostacoli al vostro benessere e che quello che potete fare è mettere in discussione ciò che credete sia vero e magari smentirlo, finalmente, con nuove azioni.

Per certi aspetti non avrete difficoltà, per altri, più complessi, è certamente consigliato il supporto di un professionista.

Ricordatevi che non possiamo fare sempre le stesse cose e aspettarci dei risultati diversi.

Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti e se vi è piaciuto l’articolo, condividetelo!

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