Il silenzio della mente

Il vero silenzio è il riposo della mente; è per lo spirito ciò che il sonno è per il corpo, nutrimento e ristoro.
William Penn
Nella nostra mente non c’è mai quiete. Siamo accompagnati, in ogni istante, da un amorevole e ostile, consapevole e inconsapevole, chiacchiericcio di sottofondo.
Produciamo un numero di pensieri impressionante e, se riflettiamo sul fatto che, ogni giorno, ripetiamo la maggior parte di quelli del giorno precedente, la questione si fa ancora più interessante.
In altre parole, usiamo il tempo per pensare al passato, al futuro e per dirci sempre le stesse cose, impedendoci di vivere nel presente.
Per di più, i pensieri influenzano le nostre emozioni e le risposte fisiche e chimiche del nostro corpo, per cui, il cervello non fa distinzione tra come dovrebbe reagire di fronte all’immaginario e come dovrebbe davanti al reale.
Trovarci, quindi, altrove con la mente, ci farà sentire in quei luoghi dove, rammarico, dolore, paura e solitudine regnano sovrani. Quando questo accade, siamo in un continuo stato di tensione che deteriora lentamente il nostro benessere fisico e psichico, mentre noi non ce ne rendiamo neppure del tutto conto perché, ormai, abitudine profondamente radicata e considerata da molti come parte naturale della vita.
Allora, ci troviamo in balia di disfunzionali automatismi del pensiero che ogni giorno ci affollano la mente, portandoci tra gli altri, stress, sintomi fisici, insonnia, ansia, fino ad arrivare a veri e propri stati depressivi.
Se pensiamo continuamente al futuro, immaginando tutto ciò che potrà andare storto, o se ci troviamo costantemente nel passato, a rimuginare sugli errori, non faremo altro che privarci dell’equilibrio mentale che è possibile trovare solo negli istanti che si dispiegano a formare la nostra esistenza.
La mente si può intossicare di:
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Monologhi squalificanti
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Pensieri ripetitivi
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Nel rivivere brutti ricordi
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Immaginando problemi futuri
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Analizzando costantemente i nostri comportamenti e quelli degli altri
Allora, come possiamo renderci conto di ciò che accade nella nostra mente e fare qualcosa al riguardo?
Che cosa ne pensate di silenzio e auto osservazione?
Da dove iniziare:
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Praticate la mindfulness. Non fatevi incantare dal parolone; si tratta “semplicemente” dell’esercitare la propria presenza fisica e mentale, osservando la propria esperienza senza giudizi e prestando completa attenzione di momento in momento. Vi stupirete di quanto sia difficile imparare a concentrarsi esclusivamente sull’attimo presente, infatti, limitatevi a iniziare con pochi minuti al giorno. Ad esempio, mentre cucinate, stirate una camicia o durante qualsiasi altra attività, sforzatevi di non pensare ad altro se non a quello che state facendo e che vi accade intorno. Non c’è domani, prima, dopo, rimorsi, lamentele, nulla! Solo voi che eseguite un compito, le sensazioni che vi circondano e la vostra completa attenzione. Scommetto che, le prime volte, vi renderete conto troppo tardi di aver perso l’attenzione e di quanto questo sia uno spreco di energie. Con il tempo, imparerete a osservare per mettervi in discussione, costruendo un contatto più oggettivo con la realtà, privo di giudizio e non pieno dei nostri significati fuorvianti, determinati da vecchie credenze ripetitive.
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Meditate. Lo strumento centrale della mindfulness è proprio la meditazione. Provate a svegliarvi 5 minuti prima del solito e ad usarli per svuotare la mente. Di solito, al suono della sveglia, ci ritroviamo già sommersi di tutte le preoccupazioni del giorno prima e di tutto ciò che dovremo fare durante la giornata. Ma questa è vita? Sì, è vero, siamo pieni d’impegni, ma se non impariamo a prenderci cura di noi stessi, vi assicuro che con il tempo, non saremo più in grado di essere utili a nessuno. Dunque, iniziate con 5 minuti del vostro tempo, sedetevi e concentratevi sul vostro respiro che, solitamente meccanico, diventa un’ancora al presente e al silenzio, se eseguito consapevolmente. Rilassate il corpo cercando di non pensare a nulla. Sentite ogni parte di voi che si rilassa, mentre svuotate la mente. Quando avrete finito, fate 3 respiri molto profondi e lenti, e iniziate la giornata. Per riuscirci è necessaria molta pratica, quindi, non vi arrendete e, soprattutto, aumentate di un minuto a settimana la durata dell’esercizio. L’obiettivo è arrivare intorno ai 30 minuti al giorno.
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Rilassatevi in più modi. Imparate a ritagliarvi delle pause davvero rilassanti. Interrompere le vostre attività serve a staccare la spina, anche se solo per 15 minuti! Praticando attenzione e rilassamento tramite i primi due punti, imparerete a ricaricare la mente ogni volta che vi serve.
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Distinguete le vostre esperienze da voi stessi. Troppo spesso commettiamo l’errore di credere di ESSERE ciò di cui facciamo esperienza. Ad esempio, se l’autobus saltasse la mia fermata, potrei arrabbiarmi tantissimo e farmi trascinare da questa emozione, con la quale potrei identificarmi del tutto; sono arrabbiata e in quel momento non vedo nient’altro, se non la mia emozione, il comportamento scorretto delle persone e il fatto che tutto va male. Quello che dovrete cercare di fare è osservare e non identificarvi, dicendovi “Mi sento arrabbiato”, invece di “Sono arrabbiato”; riconoscete che ciò di cui fate esperienza non è ciò che siete, ma qualcosa di transitorio, che vivete in quel momento e che scivolerà via subito dopo.
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State nella natura. Ogni volta che avete occasione, dedicate del tempo alla natura e ai suoni che offre. Essi richiamano nostre profondità che vi si rispecchiano, come se finalmente potessimo udire ciò che è anche dentro di noi. La calma. Il silenzio non è qualcosa da colmare, ma qualcosa che può colmare voi, se solo glielo permetterete.
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Spegnete tutto. TV, musica, computer, radio. Imparate a fare delle pause dalla tecnologia e dal rumore; se controllerete continuamente le notifiche, come farete a vivere nel presente? Quando siete in compagnia, ad esempio, mettete via il cellulare. Se internet vi serve per comunicare, in quel momento avete la possibilità di farlo nel miglior modo possibile. Ugualmente, perché lasciare il televisore acceso se nessuno lo guarda?
E voi? Riuscite a far riposare la mente?
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