Il potere della curiosità
In milioni hanno visto la mela cadere, ma Newton è stato quello che si è chiesto perché.
Sin dal primo momento che apriamo gli occhi sul mondo, cerchiamo di capire qualcosa di come funzioni; tutto è motivo di meraviglia e di punti interrogativi.
Quando impariamo a chiedere il perché delle cose sembra che potremmo non smettere mai di farlo, eppure, crescendo, molti di noi perdono questo spirito indagatore.
Perdiamo la nostra curiosità.
La parola “curiosità” deriva dal latino “curiosus” inteso come “chi si cura di qualcosa”, rimandando ad un’immagine di premura nei confronti di qualcosa o di qualcuno; inoltre, essa rappresenta uno stato di interesse attivo teso alla scoperta di ciò di cui non crediamo di sapere abbastanza.
Ammettiamolo, la nostra mente è un po’ pigra; tenta continuamente di farci credere che possediamo già tutte le risposte che ci servono, evitandoci per quanto possibile, di porci nuove domande che rischino di mettere in discussione tutte le informazioni già raccolte.
In particolare, quando non coltiviamo più interesse nel cercare di capire noi stessi e gli altri, finiamo per stabilire relazioni superficiali e poco autentiche, dove sembrano ripetersi le stesse deludenti vicende.
Non solo, anche quando si tratta di noi, siamo soliti darci spiegazioni frettolose e poco attente rispetto al nostro mondo interno, magari cercando di ignorare un’emozione negativa piuttosto che tentare di comprendere il perché della sua presenza.
Un atteggiamento curioso nei confronti della vita, ci serve per molte ragioni; per mantenere la nostra mente attiva e assorbente come una spugna, per dare e darci significato attraverso l’attenzione ai dettagli, per coltivare relazioni di cura, dove interesse e condivisione siano le priorità –al posto di diffidenza e rassegnazione-.
Del resto, come potremmo avere una vita piena senza fare esperienze e senza imparare cose nuove?
Ecco qualche spunto sul tema:
Non date nulla per scontato. La vita è movimento e per assecondarlo serve che, al momento giusto, abbiamo la possibilità di mettere in discussione noi o una nostra idea. Solo così si aprono le porte alle alle soluzioni e al cambiamento.
Mettetevi da parte. Certe volte veniamo assorbiti oltre misura dai nostri problemi e dalle nostre circostanze; fate un passo indietro e guardatevi intorno. Che altro c’è? Che cosa succede intorno a voi?
La noia è relativa. Con l’immaginazione possiamo arrivare dove vogliamo, così che anche una lunga attesa possa diventare occasione per scoprire qualcosa di nuovo che possa arricchirci. Ogni circostanza può essere trasformata in qualcosa di significativo una volta che affiliamo le nostre abilità di osservatori, e dando uno sguardo più ravvicinato, scopriremo che quello che ci sembrava tanto noioso non lo è poi davvero.
Leggete. La lettura accende il nostro interesse indagatore; ci apre la porta a nuove possibilità di conoscere e di formare idee. Cercate di variare nei generi di lettura e non smettete di esplorare diversi aspetti della nostra realtà attraverso di essi. Non ci vuole molto e non servono necessariamente soldi; ad esempio, grazie ad internet ora possiamo seguire numerosi blog, anche specialistici, sulle più diverse discipline e attività.
Fate domande e ascoltate. Se non avete chiaro qualcosa, chiedete. Non date per scontato quello che l’altra persona cerca di dirvi e non forzate insieme i pezzi di un puzzle se l’immagine che ne viene fuori non è sensata. Solo quando darete voce ai vostri dubbi e curiosità potrete imparare qualcosa di nuovo e nel farlo starete arricchendo non solo voi stessi ma la relazione con l’altro.
La curiosità è la scelta di guardare oltre alle apparenze e a quello che già sappiamo. E’ la spinta vitale della conoscenza presente nella semplice quotidianità che ci circonda, partendo dalla consapevolezza che di imparare non finiremo mai, sia dal mondo che dagli altri.
Questo potrebbe essere il primo passo per vivere una vita di meraviglia, piena e soddisfacente.
E voi, quand’è stata l’ultima volta che vi siete sentiti curiosi?
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