Fedeli alle idee, infedeli a noi stessi

Quando la fede è nella razionalità

Amoreggiate con le idee finché vi piace; ma quanto a sposarle, andateci cauti.

Arturo Graf

Siamo tutti alle prese con lo stesso dilemma; da una parte sappiamo che per crescere è necessario cambiare, ma dall’altra cambiare è qualcosa che ci spaventa.

I nostri pensieri creano la nostra realtà, le nostre convinzioni su di noi e sul mondo costituiscono le lenti attraverso la quale interpretiamo la vita e che guidano il nostro comportamento. A volte, spesso, queste idee -che magari ci erano utili una volta- arrivano a limitarci, e pur sentendo che qualcosa non funziona più per noi, non sappiamo da dove iniziare a cambiare.

Quante volte, infatti, non abbiamo tentato qualcosa che avremmo voluto nella convinzione di non potercela fare?

Quante volte, abbiamo dato per scontato che la persona davanti a noi avesse torto e noi ragione?

Quante volte, ci siamo detti di non poter fare diversamente perché “siamo fatti così”?

Allora, siamo divisi tra il desiderio di evitare la fatica e il dolore che verrebbero dall’abbandonare vecchie credenze e la spinta ad adottarne di nuove per evolverci e superare noi stessi ogni volta che ci è richiesto.

Quando ci aggrappiamo alle nostre idee, arriviamo a mascherare e negare la realtà, ponendo meno attenzione alle informazioni che potrebbero contraddire le nostre convinzioni e focalizzandoci invece su quelle che sembrano confermarle.

L’autoinganno è qualcosa che fa parte della vita di ogni essere umano: Quando una convinzione ci ha guidato per tanto tempo, tendiamo ad afferrarla con le unghie e con i denti, come se intaccare questa significasse danneggiare il nostro precario equilibrio e, soprattutto, noi stessi e la nostra identità. Anche il nostro cervello, da bravo pigro qual è (va bene che ha anche un bel da fare), preferisce dare credito alle informazioni che confermano le nostre idee, piuttosto che compiere lo sforzo di abbracciare la complessità della contraddizione. Ed è addirittura in grado di contaminare alcuni ricordi, in modo da continuare a mantenere queste convinzioni così come sono.

Che cosa si rischia non cambiando mai idea?

Quando ci teniamo stretti alle nostre solite idee, portiamo avanti scelte sbagliate per noi perché ormai prese da tempo, continuiamo a ripetere comportamenti che non ci servono più nel nome dei principi e non riusciamo a sentirci liberi proprio perché la rigidità di queste convinzioni crea dei confini invalicabili.

 

“Ho sempre fatto così” “Sono fatto in questo modo”

“Questo non è da me” “E’ una questione di principio”

 

Allora, ci aggrappiamo ai nostri punti di vista perché le nostre convinzioni ci tengono al sicuro dal dubbio del nuovo, dall’incertezza delle sfide, dal pericolo di ritrovarci senza punti di riferimento. Non c’è da stupirsi di quanto siano robusti i confini che abbiamo costruito al fine di proteggerci.

Più andiamo avanti, più ci dimentichiamo che le idee vanno messe in discussione perché il pericolo più grande non è il cambiamento, ma l’immobilità, la rigidità, il rimanere sempre uguali a una sola vecchia versione di noi stessi, qualsiasi cosa succeda.

La vita non è quello che ci accade, ma quello che facciamo con ciò che ci accade; e come potremmo ottenere il meglio da ogni circostanza se pretendiamo di basarci sempre sugli stessi presupposti e comportarci sempre negli stessi modi?

Quando discutiamo con qualcuno, finiamo spesso in contrasto con le sue opinioni. Tendiamo a cercare di averla vinta come se le nostre idee, solo perché nostre, possano essere più giuste delle sue. Quello che dovremmo cercare è, invece, la “verità”. Il nostro scopo in una disputa deve essere di arrivare il più vicino possibile al vero e non di sottomettere la persona che ci è di fronte attraverso le nostre idee. In questo modo non usciremo mai sconfitti da un confronto, ma semmai arricchiti dalle nuove scoperte, utili a coltivare quelle idee che a loro volta ci condurranno nel cambiamento.

E anche se dentro di noi facesse ingresso un nuovo spunto che rischia di far traballare il nostro castello di carte, non è detto che questo crollo debba avvenire immediatamente. Possiamo prendere questo nuovo elemento e mettercelo da parte, come se fosse un seme che scegliamo di piantare e che con il tempo germoglierà, crescerà e darà i suoi frutti.

Allora, allentiamo l’attaccamento nei confronti di certe convinzioni e lasciamoci lo spazio per sentirci liberi; liberi di cambiare opinione, di fare esperimenti e di stare a vedere che cosa accade di conseguenza. Abbiamo il dovere di mettere in discussione ciò che pensiamo, alla ricerca di falle, di errori e di limiti; per continuare ad adattarci, a crescere e ad andare avanti in questo viaggio.

Solo così possiamo continuare a sorprenderci di noi stessi, scoprendo ogni giorno l’immensa vastità dell’universo che portiamo dentro di noi.

E voi, che cosa ne pensate? Quale idea vi impedisce di cambiare qualcosa nella vostra vita?

Se volete, fatemelo sapere nei commenti e se vi è piaciuto l’articolo, condividetelo!

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