8 falsi miti sulla tua produttività

8 falsi miti sulla tua produttività
Mai prima d’ora abbiamo avuto così poco tempo per fare così tanto.
Franklin Delano Roosevelt

Se ci fosse una verità universale sulla produttività, probabilmente sarebbe che quello che funziona per una persona, non è detto che funzioni per tutti.

Siamo pieni di credenze su ciò che è o non è produttivo e su come ci si dovrebbe o non dovrebbe organizzare per sfruttare al meglio le nostre capacità; credenze che spesso non mettiamo in discussione, ma alle quali cerchiamo disperatamente di aderire nell’idea che gli altri ne sappiano più di noi su come dobbiamo gestire noi stessi e quello che ci succede.

Ma, mentre non ci è possibile controllare le circostanze che si dispiegano intorno a noi, possiamo cambiare ciò che pensiamo della vita, del lavoro, dell’efficienza e del successo nel momento in cui invece che esserci utili, queste idee ci impediscono di vivere al meglio delle nostre potenzialità.

Quali sono i miti e le credenze erronee che ci impediscono di essere produttivi –nella vita, nello studio, nel lavoro- quanto vorremmo? Come stiamo sabotando i nostri stessi sforzi?

Ecco alcune credenze comuni sulla produttività che contribuiscono a impedirci di arrivare dove vogliamo arrivare.

Per essere produttivi:

Bisogna sentirsi sotto pressione

Ci sono persone che credono di lavorare meglio sotto la pressione di una scadenza imminente. Nove volte su dieci, non è così. Mantenersi all’erta, sempre sull’onda dell’urgenza, non fa bene alla nostra salute e alla nostra produttività, finendo per esaurire le nostre forze molto prima del dovuto.

Bisogna svegliarsi presto

Tutto dipende dal proprio cronotipo. Alcune persone sono più produttive al mattino, altre più tardi nel corso della giornata o addirittura di notte. Certo, non sempre possiamo conciliare i nostri impegni con il momento della giornata in cui ci sentiamo più energici e concentrati, ma questo non significa che dovremmo farci andare per forza scarpe troppo strette per noi, pur calzando a pennello per altri. C’è chi si sveglia all’alba per andare in palestra e iniziare la giornata lavorativa pieni di carica, c’è chi imitando ciò non farebbe altro che ritrovarsi stanco e, in definitiva, meno produttivo.

“L’ultima volta che ho provato a lavorare la mattina, mi sono addormentato sulla scrivania… poi mi sono sentito in colpa e non ho concluso nulla neppure dopo. La verità è che la mia mente entra nella sua forma perfetta dopo le 5 del pomeriggio; da quando ho preso coscienza di questo, sono diventato molto più produttivo.” Francis

Bisogna lavorare il più possibile

Ovviamente, impegnarsi in quello che si fa è importante per ottenere buoni risultati, ma se lavorate così tanto da non aver tempo da dedicare a voi stessi, per riposarvi e ricaricarvi, finirete per diventare sempre meno produttivi. Una ricerca di Harvard suggerisce che molto del tempo che le persone passano a lavorare non è necessariamente produttivo. Invece, riguarda più il desiderio di rimandare una certa immagine, di professionalità e di serietà. Usciamo per ultimi dall’ufficio per non “valere” meno dei colleghi, per non sentirci in colpa, mentre la nostra produttività, la maggior parte delle volte, non risentirebbe di un numero di ore minori. Anzi, dedicare meno ore al lavoro (ma anche solo quelle prestabilite da contratto, invece che uscire sempre più tardi dall’ufficio) ci permetterebbero di dedicare più tempo a noi stessi, ricaricandoci di quelle energie che ci servono anche… ad essere più produttivi sul lavoro (o in generale)!

Fate le vostre pause, riposate, prendetevi cura di voi e non dimenticate di godervi anche un po’ la vita. Altrimenti, tutto questo lavoro che senso ha?

Bisogna essere ordinati

Questa non deve certamente essere una scusa per vivere nel caos e nella sporcizia, ma un suggerimento utile a cercare il proprio stile, che possa renderci più produttivi rispondendo alle nostre necessità e non a un’idea di organizzazione preconfezionata. Troppe persone associano l’idea di organizzazione con spazi vuoti, sterili, non vissuti, per esempio, ma questa non è organizzazione; uno spazio pulito e ordinato non è detto che permetta di trovare subito tutto ciò che ci serve quando ci serve. Uno spazio organizzato è semplicemente uno in cui le cose che ci servono sono a portata di mano, facili da trovare. In questo modo adattiamo lo spazio alle nostre necessità e non il contrario basandoci su qualche stereotipo ideale.

Se non impiegate più di un minuto per trovare qualsiasi cosa vi serva, va bene così, altrimenti, provate a riorganizzare i vostri spazi pensando a come voi vi muovete e non a come dovrebbe essere fatto “in teoria”.

Non bisogna lasciare nulla in sospeso

In un piccolo esperimento aziendale è risultato che circa il 41% delle cose inserite nella lista giornaliera delle cose da fare, non venivano portate a termine. Questo accade per diverse ragioni; ad esempio, perché non sempre siamo così bravi a organizzare il nostro tempo in maniera realistica, o perché durante una giornata accadono delle cose che richiedono la nostra attenzione, ma che non erano previste. Secondo lo psicologo Art Markman, pero, va bene così. Le liste delle cose da fare sono utili anche se non completiamo ogni singolo punto. Questo perché anche solo scrivere ciò che dobbiamo fare, ci permette di riflettere su quello che abbiamo bisogno di compiere in relazione a uno specifico obiettivo, e iniziare a lavorarci.

Non bisogna rimandare

In alcune situazioni procrastinare non è utile alla nostra produttività, ma in altre è proprio ciò che ci servirebbe per organizzare meglio le idee riguardo al compito che dobbiamo svolgere. Ad esempio, Steve Jobs era un grande procrastinatore, oltre che un uomo di grande successo; procrastinare gli permetteva di far sorgere nuove idee. Cioè, indugiare, a volte, è ciò che ci può portare le idee meno scontate, più creative, che possono aiutarci a risolvere brillantemente un problema, o a dare quel tocco definitivo al nostro lavoro, che se ci fossimo sforzati di concludere seduta stante non avremmo invece avuto.

“Tu la chiami procrastinazione, io lo chiamo pensare.” Aaron Sorkin

Non bisogna perdere tempo

Chi può dire che cosa significhi “perdere tempo”? Nella società di oggi suona quasi come un peccato capitale. Non possiamo stare fermi a non fare nulla, dobbiamo correre più degli altri, sbrigarci il più possibile e produrre risultati, sennò non abbiamo concluso niente ed è tutto da buttare via. Eppure, nel momento in cui ci riposiamo e non facciamo nulla, la mente non resta ferma, ma usa questo riposo per integrare e processare ciò di cui ha fatto esperienza. Quindi, fermarci ci aiuta a consolidare i ricordi, a rinforzare ciò che abbiamo imparato di nuovo, a regolare attenzione ed emozioni, permettendoci di essere produttivi ed efficienti quando ci serve di esserlo.

Bisogna fare il più possibile in meno tempo possibile

Mentre molte persone credono di poter svolgere efficacemente un compito sbrigandosi o eseguendone più di uno contemporaneamente, in realtà accade molto più spesso l’opposto. Fare meno e una cosa per volta, può rendere le persone più produttive.

E voi, che cosa ne pensate? In quale di queste trappole siete caduti?

Se volete, fatemelo sapere nei commenti e se vi è piaciuto l’articolo, condividetelo!

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *