Dolceamaro autoinganno

Ci sono due modi per essere ingannati. Uno è quello di credere ciò che non è vero; l’altro è quello di rifiutare di credere ciò che è vero.
Søren Kierkegaard
Riuscite a ricordare l’ultima volta che avete mentito? Probabilmente, stiamo parlando di soli cinque minuti fa, quando avete risposto di aver assolutamente buttato la spazzatura, ma in realtà non lo avevate fatto (però lo farete, quindi non è proprio una bugia, giusto?).
Mentiamo ogni giorno, con menzogne più o meno gravi, che non sempre vengono scoperte. Certe volte, siamo solo noi a dover fare i conti con le bugie che diciamo, più o meno inconsapevolmente.
Eppure, la persona alla quale mentiamo di più, siamo proprio noi stessi, infatti, se esiste qualcosa al mondo in cui siamo tutti bravissimi, è nell’arte dell’autoinganno.
L’io inganna se stesso quando fa prevalere il principio di piacere sul principio di realtà. Sigmund Freud
Mentendo a noi stessi, cerchiamo di convincerci di una verità, o della sua assenza, senza renderci conto che, nel farlo, nascondiamo e modifichiamo parti della realtà che non riusciamo ad accettare.
“Smetto di fumare quando voglio.”
In pratica, neghiamo e ritocchiamo la verità per evitarci dolore, a discapito di ciò che accade realmente.
“Controllo il suo telefono, ma non perchè sono geloso!”
Il nostro sistema sensoriale è organizzato per darci un’accurata e dettagliata visione della realtà, ma una volta che l’informazione arriva nel cervello, è già distorta e parziale per la nostra mente cosciente. Robert Trivers
Dunque, percezioni, pensieri ed emozioni, sono parte di un autoinganno, che si concretizza in azioni e comportamenti utili a mantenere l’equilibrio psicofisico; ma non tutti gli autoinganni sono funzionali nel mantenerlo, come non tutti sono nocivi.
Quando la nostra vita non funziona come vorremmo, spesso finiamo per convincerci che non abbiamo scelte, che siamo condannati a comportarci sempre allo stesso modo e, probabilmente, questo è il peggior autoinganno da sostenere.
Infatti, credere di non avere altre possibilità, ci spinge all’impotenza, all’inazione, a una vita fatta di sbarre create proprio da noi. Per dirlo con le parole di Jean-Paul Sartre “l’uomo è condannato a essere libero”, perché anche non scegliere è una scelta e ogni nostra azione realizza questa libertà.
A volte, però, è difficile capire questo, quando l’inganno messo in moto da noi e di cui noi stessi siamo gli ingannati, è profondamente inconsapevole.
“Vorrei scrivere un libro, ma non posso perché non ho tempo.”
“Non ho superato l’esame perché il professore mi odia.”
“La gente è strana!”
Non sempre siamo pronti ad ammettere le nostre responsabilità, e incolpare gli altri dei nostri problemi, a volte, può aiutare a superare il momento critico. Infatti, siamo sempre pronti a notare gli sbagli degli altri e poche volte a riconoscere i nostri, a costo di cadere nell’ipocrisia -di cui, del resto, nessuno è immune-.
E così, sono gli altri a essere sbagliati e sono gli altri a dover cambiare.
D’altra parte, però, l’autoinganno ci è utile per mantenere alta la nostra autostima e per affrontare il mondo con più positività, tenendo in equilibrio la possibilità di vedere il mondo per quello che è, ma allo stesso tempo, non dimenticando di vedere la magia che può esserci nelle piccole cose.
“So che posso farcela, devo solo impegnarmi di più!”
Credere di essere più talentuosi o intelligenti di altri, può aiutarci a superare gli ostacoli e le prove che incontriamo sul nostro cammino e non perché per farcela nella vita dobbiamo dirci bugie, ma perché, così, possiamo concentrarci sul positivo e sulla differenza che realmente possiamo fare nel mondo.
Dunque, l’autoinganno ci serve, ma non per vivere di illusioni, che verrebbero puntualmente deluse, ma per imparare a credere in noi stessi e in chi vogliamo diventare.
La vita è quella che è, è come ce la raccontiamo che fa differenza.
Quanto siete onesti con voi stessi? (Paulhus, 2012)
Rispondete assegnando un punteggio da 1 a 7 a ciascuna affermazione. 1 (non vero), 4 (né vero né falso), 7 (completamente vero).
1. Le mie prime impressioni sono sempre esatte.
2. Non mi interessa quello che gli altri pensano di me.
3. Una volta che ho deciso, raramente gli altri possono farmi cambiare idea.
4. Ho il totale controllo del mio futuro.
5. Non mi pento mai delle mie decisioni.
6. Sono una persona del tutto razionale.
7. Mi fido molto del mio giudizio.
Per ogni 6 o 7, assegnatevi un punto. Più il vostro punteggio sarà alto e più autoinganno è presente nella vostra vita.
Ecco a voi qualche spunto per riflettere:
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Diventate più consapevoli. Imparate a osservare senza giudizio i vostri pensieri, emozioni e comportamenti. Quali bugie vi state raccontando e perché? Serve coraggio per fare i conti anche con gli aspetti meno desiderabili di noi, senza più scuse. Quando ciò è possibile, ci si avvicina a noi stessi e si prende consapevolezza di chi siamo, di che cosa è cambiato e di che cosa c’è bisogno di fare per vivere in modo più corrispondente a chi sentiamo di essere.
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Le persone spontanee dicono tutto ciò che pensano, le persone autentiche pensano tutto ciò che dicono. Essere autentici significa agire in conformità dei propri valori, nel rispetto di sé stessi e degli altri. Dunque, che tipo di persona vorreste essere?
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Bloccate i pensieri negativi. Lavorate sulla costruzione di immagini più positive di voi, degli altri e del futuro. Imparate ad essere ottimisti, per ottenere, così, una visuale a colori del mondo (piuttosto che quella in bianco e nero delle persone più pessimiste).
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Non siete i detentori della verità, nessuno lo è. Pensare questo ci rende chiusi nei confronti degli altri e ci impedisce di scoprire il nuovo e il diverso. Cerchiamo, invece, di capire che la verità è relativa e dipende dagli occhiali con i quali guardiamo il mondo. Solo così potremo porci in modo più aperto e flessibile.
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Lamentatevi, ma per fare qualcosa e non per arrabbiarvi senza fare nulla. Sono le piccole azioni quotidiane che contribuiscono a creare proprio ciò di cui ci lamentiamo, gli altri siamo anche noi.
Ricordatevi sempre che se non possiamo evitare di auto ingannarci, possiamo imparare a riconoscere quando mentire a noi stessi ci crea più problemi che soluzioni.
Se sentite di non farcela, chiedete aiuto allo psicologo.
E voi, che cosa ne pensate? Su che cosa vi state mentendo e perché?
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Paulhus, D. L., & Buckels, E. (2012). Classic self-deception revisited. In S. Vazire & T. W. Wilson (Eds.), Handbook of self-knowledge (pp. 363-378). New York: Guilford.
Robert Trivers, R. (2011) The Folly of Fools. Basic Books.
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