Desidero desiderare

Quel che devi ai tuoi genitori

La mancanza di qualcosa che si desidera è una parte indispensabile della felicità.

Bertrand Russell

Nella vita ognuno di noi nutre dei desideri; come la felicità, l’amore e l’indipendenza economica.

Ma questo è talmente scontato per noi occidentali che forse dovremmo porci una domanda più difficile di “Che cosa desideriamo dalla vita” e cioè:

Per che cosa siamo disposti a lottare?

Tutti vogliamo la felicità, ma siamo disposti a tollerare anche l’infelicità che la accompagna?

Per l’amore tanto cercato, siamo pronti a sopportare anche i litigi, l’incertezza e i compromessi?

E chi ha voglia di fare la gavetta, di essere sfruttato e di prendersi tante porte chiuse in faccia per arrivare al posto di lavoro dei sogni?

Sembra che i nostri desideri siano talmente riassumibili in luoghi comuni, che noi stessi non sappiamo bene che cosa ci sia dietro e se non sappiamo davvero che cosa desideriamo, perché corriamo tanto?

Pensiamo al bambino appena nato; alla nascita ha solo bisogni, deve nutrirsi, dormire, essere accudito e pulito, ma presto imparerà che questi non possono essere soddisfatti continuamente; i genitori, infatti, non saranno accanto a lui ogni istante. Grazie a questa mancanza di appagamento, potrà provare desiderio e creare pensiero per rimpiazzare l’assenza -ad esempio pensando che, anche se non subito, la mamma tornerà perché lo ha già fatto-.

Verrà il giorno in cui vi mancherà una sola cosa, e non sarà l’oggetto del vostro desiderio, ma il desiderio. Marcel Jouhandeau

Dunque, quel giorno è arrivato? C’è ancora spazio in questa società per il desiderio o restano solo bisogni da soddisfare nell’immediato con i quali lo rimpiazziamo?

Nella vita di tutti i giorni sembriamo ripiegare su ciò che possiamo comprare, consumare e fare, in modo da non sentire il vuoto che portiamo dentro, la mancanza di un reale desiderio, e andiamo avanti seguendo aspettative e ideali che non nascono da dentro di noi, ma dalla collettività.

Allora, ci neghiamo la mancanza perché non sappiamo come tollerarla e sprofondiamo nel mare di bugie che ci raccontiamo.

“Perché, se era quello che volevo, allora non mi rende felice?”

Quante volte vi sarà capitato di sentire che un imprevisto ha permesso a qualcuno di trovare la propria strada? Non è solo un fatto di fortuna, ma di saper cogliere le opportunità della vita. Conoscendo ciò che desideriamo, infatti, sappiamo trovarlo anche dove non lo avremmo creduto possibile.

Infatti, tutto il positivo che otteniamo, non è altro che il risultato della nostra capacità di gestire il negativo –la mancanza- che viene non solo lavorando su di noi, ma anche perseguendo qualcosa che desideriamo realmente.

Il desiderio bruciante di essere o di fare qualcosa, ci da resistenza; una ragione per alzarci al mattino o per tirarci su e ricominciare dopo ogni caduta.

Marsha Sinetar

Ecco a voi qualche spunto sul tema:

 
  • Chi siete e dove state andando? State cercando di diventare perfetti, stimati, ricchi, potenti o altro, muovendovi nel mondo in funzione di come volete che gli altri vi vedano, o ciò che cercate riguarda solo voi stessi?

 
  • Prendete carta e penna e scrivete dove vi troverete e perché tra 1, 5 e 10 anni. Che cosa ne pensate, vi vedete onestamente felici alla terza tappa?

 
  • Siate disposti a correre rischi. E’ facile parlare e molto più difficile fare. Ma nella vita, se sappiamo ciò che vogliamo, non ci resta che prendere coraggio e iniziare ad agire.

 
  • Stabilite i vostri obiettivi con un’ottica realistica e tarata su di voi, sui vostri desideri e necessità. Organizzando con criterio il vostro piano d’azione, tenendo a mente che gli ostacoli ci saranno sempre, nessuno potrà fermarvi.

 
  • Siate positivi. Il pensiero negativo vi trattiene nelle paure, mentre quello di cui avete bisogno è di una carica propulsiva.

 
  • Non cercate la perfezione. Non solo perché non esiste, ma anche perché significherebbe vivere la vita di qualcun altro.

La funzione dell’educazione è quella di aiutarvi fin dall’infanzia a non imitare nessuno, ma a essere voi stessi per tutto il tempo. E questa è una cosa difficilissima da fare: essere sempre ciò che siete, però comprendendolo, che siate brutti o belli, che siate invidiosi o gelosi.

Jiddu Krishnamurti

Ricordatevi che, soddisfare un bisogno dopo l’altro con la paura di sentirci vuoti, ci allontana sempre di più dai nostri desideri più autentici, producendo un malessere e un disagio che ci logorano lentamente.

Se sentite di non farcela, chiedete aiuto allo psicologo.

E voi, che cosa ne pensate?

Se volete, fatemelo sapere nei commenti e se vi è piaciuto l’articolo, condividetelo!

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