5 motivi per cui alcune persone non cambiano mai

Il tuo peggior nemico

Le abitudini sono come una fune. Ne intrecciamo un trefolo ogni giorno e ben presto non riusciamo più a spezzarla.

Horace Mann

Arrivano per tutti quei momenti della vita in cui, nonostante sia necessario fare dei cambiamenti, non riusciamo a muovere neanche un passo, bloccati dai dubbi e dalla paura.

Alcune volte, le persone sono talmente abituate al tipo di vita che conducono che non pensano al cambiamento come a una possibilità per migliorare la propria vita, ma solo come a un salto nel vuoto che non sanno dove li potrà portare.

Perciò, malgrado il dolore e la sofferenza, la prevedibilità è talmente rassicurante che preferiamo restare dove sappiamo esattamente che cosa aspettarci; infatti, cambiare significherebbe addentrarsi in territori inesplorati, sconvolgendo quel poco di sicurezza che abbiamo faticosamente costruito.

Per questo, diventa più semplice ridurre la questione all’idea che, in fondo, non si possa davvero cambiare e che le persone sono come programmate a certi comportamenti, destinati a lottare ogni giorno per mantenersi in un equilibrio che è in realtà da tempo perduto.

“Sono fatto così.” “Non c’è nulla che posso fare.” “Chi nasce tondo non muore quadrato.” 

Ecco 5 aspetti che maggiormente influiscono sulla nostra resistenza al cambiamento.

La mancanza di consapevolezza. Quando facciamo l’errore di credere di sapere tutto quello che c’è da sapere su di noi, stiamo inconsapevolmente mettendo la parola “fine” alla nostra crescita. Ci aggrappiamo a qualsiasi straccio di definizione a nostra disposizione (raccolto dal passato o dagli altri) e lo teniamo ben stretto per evitare di sconvolgere l’immagine che abbiamo creato finora di noi. Ogni fase della nostra vita è caratterizzata da nuovi eventi (dal primo ingresso a scuola all’andare a vivere da soli, dal primo figlio al pensionamento) che richiedono una nuova ricerca di equilibrio; questo ci dovrebbe convincere del fatto che la nostra stessa natura non è statica, ma siamo, come ogni essere vivente, soggetti a un movimento continuo, del quale siamo in grado di stabilire solo l’atteggiamento con il quale affrontarlo. Aggrapparci nel tentativo di restare dove si è, va contro a ciò che la vita ci richiede e per questo si finisce divisi in due; tra l’istinto di muoverci e la paura di farlo.

Volere tutto e subito. Se decidiamo di scalare l’Everest non possiamo aspettarci che il primo passo sia di scalare l’Everest. La nostra immaginazione va direttamente lì, all’esito che desideriamo nella nostra vita. Vogliamo perdere 20 kg, ma sono troppi e non sappiamo come fare. Se non cambia tutto e subito, non significa che non possa cambiare niente, ma vuol dire che dovremo cambiare un poco per volta, per arrivare eventualmente con il tempo, tanto, e tante cadute, dove desideriamo arrivare.

La ricerca di un colpevole. Se il tempo passa, ma noi continuiamo a restare fermi, la nostra mente non smetterà di ribellarsi e rimuginare. Cercare allora un colpevole diventa l’unico modo per non sentirsi tanto immobili. Se togliamo la responsabilità dalle nostre mani per ciò che non va, diventa anche più facile continuare a non fare nulla. La crisi, i soldi, la salute, la famiglia, tutti occupano un posto in prima fila nella nostra vita, tranne che noi.

Una scarsa fiducia in sé stessi. Ripetersi continuamente di non potercela fare permette alla paura di avere la meglio su di noi. Chi mai oserebbe fare qualcosa se pensasse di non avere alcuna possibilità di farcela? La prima volta che avete lasciato decidere la paura per voi, gli avete dato un potere che altrimenti non avrebbe mai avuto. Questo significa che l’unico modo per superare le nostre paure è affrontandole. Agire è l’unico modo di trovare il coraggio di tentare nonostante la paura. Chissà quante cose non fate pensando di non poterle fare; magari non percorrete mai strade alternative perché temete di perdervi –e anche se fosse?-, o non parlate con gli sconosciuti per paura delle brutte figure –e anche se fosse?-, oppure non chiedete l’aumento per evitare un rifiuto –e che cosa accadrebbe?-. Sfidatevi a fare le cose che non pensate di poter fare, dalle più piccole e oltre.

Non voler cambiare. Prendere consapevolezza di questo potrebbe liberarvi dal peso di non riuscire a migliorare la vostra vita e voi stessi e permettervi di trovare con più calma la vostra strada. Non ogni momento è quello giusto per intraprendere un viaggio simile, soprattutto se sono gli altri a spingervi in tale direzione. Pur riconoscendo che chi vi è vicino possa aver ragione nel richiedervi un cambiamento, non è per loro che lo farete. Infatti, se questo desiderio non nascerà da voi, sarà molto difficile giungere da qualsiasi parte. Pensate piuttosto a quello che voi desiderate e a quello che potete fare per ottenerlo. Forse non ne avete avuto abbastanza da desiderare davvero di cambiare?

Ricordatevi che, anche se a volte cambiare può sembrare impossibile, è in nostro potere modificarci quanto e quando sia necessario per poter vivere la nostra vita al meglio. Dobbiamo navigarli questi mari inesplorati e lasciare che la nostra identità continui a cambiare insieme con la vita.

Se sentite di non farcela, chiedete aiuto allo psicologo.

E voi? Che cosa vorreste cambiare e perché?

Se volete, fatemelo sapere nei commenti e se vi è piaciuto l’articolo, condividetelo!

2 Commenti

  1. Diego Cavallucci

    a bhe, io sono troppo timido, non ci provo mai con nessuna, non ne sono capace, e ad ogni modo ho paura di disturbare, di essere di troppo, di sbagliare modo, momento, etc.. di apparire come tutte quelle persone squallide, alcune persone pensano che sia insicurezza, ma sono due cose diverse…piuttosto si lasciano ingannare, raggirare da gente delal peggio specie, che appaiono così sicure, quando solo recitando un ennesima scena di un ennesimo copione…. e talvolta quello che dicono è così patetico e ridicolo….oltre ad essere persone squallide….. prima non avrei mai giudicato gli altri…. ma adesso ho bisogno di rivendicare il giusto, e di esternare il mio pensiero….. LA COSA PIù ASSURDAAAAA è quando le persone di m…. appaiono come simpatiche brave etc…. e le persone come me…..single da unavita, rispettosissime, bravissime etc,,, come poche al mondo….vengono viste come chissà chi, come qualcuno che nasconde chissà cosa…, come se fossi chissà chi…… cioè cornuto e mazziato ???? a volte mi è capitato, con alcune ragazze e pensare che lo pensino davvero mi lascia sempre piu deluso, ammaregiato, disperato…..questo mondo è pieno di fondi di bottiglia che si spacciano per diamanti e tentano di vendersi come al mercato ad una e piu persone……. io invece scusa lapresuntapresunzione… mi sento una perla nata in un mare di m……. che se ne sta nel suo angoletto in attesa che arrivi quella persona che riesca a vedere e capire chi sei…. e com’è stato possibile che qualcosa di così raro sia rimasto nascosto alla luce di tutti. Inoltre io non sò… penso che io non debba convincere nessuna adover scegliere me…. vorrei che quella persona scelga me, così come io scelgo lei…. perchè devo convincere qualcuno a dover scegliere me…il problema è che spesso le persone non riescono a guardare oltre quella coltre di nebbia, oltre quel muro che gli si para davanti….non riescono ad ascoltare i silenzi, e anche quando magari cì sono discorsi interessanti in corso , perchè in un contesto di amicizia, tra amici etc riesco a parlare, magari saltano fuori discorsi interessanti a volte, (quando non sono bloccato e vado in panne, con la tachicardia, paura di rimanere in silenzio, di nonsaper cosa dire etc etc..) e magari stiamo avendo una conversazione molto interessante, dove c’è interesse da parte di entrambi… ma poi la sfortuna vuole che puntualmente arrivino i disturbatori seriali, e spesso loro si lasciano distrarre da questi pagliacci / talvolta anche pagliacce . Che poi gente veramente squallida….spesso gente anche fidanzata che finge di non provarci quando in realtà è esattamente l’opposto…….. non solo single, che ci provano a profusione con tutte…. io non lo sò….certe volte mi sento davvero così diverso….sono sempre stato abituato a stare solo per diverse ragioni, infanzia dififcilissima,cure sbagliate etc… e quanto ho dovuto lottare per diventare quello che sono oggi…la vilta nonmi hadato nulla e mi hatolto tutto…. avevo soloun sogno…. magari avere un pochino di affetto,dare e ricevere qualcosa… magari avere una famiglia, dei figli….. ma se proprio non può avverarsi questo desiderio…. almeno dare e ricevere un pò di affetto, può essere che io dalla vita non debba avere nulla….. e gente di m…. avere tutto spesso…. questo mondo spesso và al contrario…. io davvero non riesco a capire…

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    • Barbara Persichetti Auteri

      Salve Diego, mi dispiace tanto per tutta questa sofferenza. Sono certa, però, che qualcosa le stia sfuggendo in questa analisi; parla come se non avesse fatto altro che subire questo mondo che non è come vorrebbe… Non è che invece c’è qualcosa che non ha considerato? Dice che non si tratta di insicurezza, ma ne è proprio sicuro sicuro?
      Un abbraccio

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